Il cielo sbagliato
Mantova, 1918. Nel giorno dell’armistizio della Grande Guerra due bambine vengono al mondo a poche ore di distanza. Dora in una poverissima casa vicino al lungolago, già orfana perché sua madre muore di parto e suo padre è un soldato disperso. Qualche ora dopo nasce Irene, l’ultimogenita dei marchesi Cavriani, famiglia dell’antica nobiltà cittadina. Le due bambine crescono – una tra la fame e la miseria dei vicoli, l’altra negli agi del palazzo che porta il nome della sua famiglia – e si incontrano ogni domenica sul sagrato di Sant’Andrea. Dora chiede l’elemosina e nella sua mano la piccola Irene deposita un soldo e un sorriso di solidarietà e compassione. Gli anni passano e mentre il Fascismo si fa regime, e insanguina le strade della città, due vite destinate a rimanere separate da un’insormontabile differenza di classe si incrociano di nuovo. La sorte che ha portato Dora nella casa borghese della famiglia Benedini, dove è stata accolta e ha ricevuto un’istruzione, le ha fatto dono di una bellezza fuori del comune che fa girare la testa agli uomini. Tra loro c’è anche il timido Eugenio, figlio dei ricchissimi Arrivabene e cognato di Irene. Sfidando l’ostilità delle famiglie, Dora si fidanza in segreto con Eugenio ma il bel mondo che comincia a spalancarsi davanti ai suoi occhi ha in serbo per lei molte sorprese: in una girandola di splendidi vestiti, ricevimenti e intrighi, Dora dovrà difendere tutto ciò che ha conquistato con tanta fatica. Con il ritmo narrativo di un romanzo storico, “Il cielo sbagliato” è un affresco sul desiderio di emancipazione. E sul prezzo da pagare per varcare la porta di un mondo che una bimba con i vestiti strappati non avrebbe mai immaginato di sfiorare.
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Trama

 

Un periodo storico alquanto incisivo fa da sfondo alla brutale vicenda della piccola Dora; orfana di entrambi i genitori, la bambina cresce tra gli stenti e la povertà; costretta a mendicare sui gradini di una basilica mantovana. Ma improvvisamente il destino le riserva un’ inaspettata svolta; un riscatto sociale e morale.

La piccola viene presa a cuore dal

capofamiglia Benedini e dalla dama di compagnia; crescerà insieme alle figlie del suo tutore divenendo una donna di immensa bellezza e dal forte temperamento. L’ autrice narra una vicenda basata sul reale; una realtà ingiusta dal punto di vista femminile. Una figlia femmina rappresentava all’epoca un disagio; soprattutto nelle famiglie povere per l’inabilità nel lavoro fisico rispetto agli uomini. Nelle famiglie di rango bisognava trovare subito un buon partito a cui offrire la mano e soprattutto la dote delle proprie figlie. Non esisteva nemmeno nell’anticamera del cervello l’idea della donna libera; libera di poter decidere per se, di poter intraprendere una determinata strada anche dal punto di vista lavorativo e soprattutto affettivo. Ciò che non veniva idealizzato fermamente era l’idea di emancipazione femminile. La protagonista

si sente pur sempre inadatta, non ha mai dimenticato le sue umili origini. Il suo scarno passato la perseguita, rende tormentata la propria esistenza non offrendole quella sicurezza in se stessa con cui godersi la propria vita; ma facendo prevalere continuamente una continua  incertezza. La guerra, un matrimonio non del tutto felice, un amore clandestino doneranno nuova speranza a Dora; trascinando prepotentemente il lettore in una sinfonica ricostruzione storica che diviene pilastro miliare del nostro intero Paese.

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