Il castello delle congiure
Ferrara, autunno 1442. Leon Battista Alberti è invitato a corte per partecipare, in qualità di giudice, a un concorso indetto dal marchese Leonello d’Este: al vincitore sarà commissionato un monumento in onore del suo defunto padre, Niccolò III. Nel frattempo, approfittando dell’antica amicizia che li lega, il marchese incarica Leon Battista di indagare su un fatto spinoso che sta turbando la città: la giovane Laura Pendaglia, erede del cittadino più ricco di Ferrara e promessa sposa di Folco Bonacossi, ha deciso di rinunciare alle nozze e rifugiarsi in convento per farsi monaca. Mentre Leon Battista cerca di orientarsi tra giochi di potere e trame ordite dalle famiglie dei mancati sposi, il giovane Folco muore in circostanze che rimandano alle pagine dei romanzi d’amor cortese. Con l’aiuto dei suoi fidati compagni, il dotto Parentucelli e l’avventuriero de’ Conti, e di Margherita, un’audace e bellissima nobildonna, l’Alberti, in una giostra di amori, tradimenti e rivelazioni inaspettate, tenta di far chiarezza sulla scia di sangue che macchia la corte di Ferrara. Una traccia che conduce a una tragedia confinata nel passato oscuro degli Este, la cui ombra minaccia il potere di Leonello e la sorte stessa del suo casato.
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Molti cercano brividi e suspense o indagini da seguire in libri thriller o gialli, ma la storia è pregna di delitti, inquietudini, di nefandezze che creano brividi, di storie raccapriccianti che mirano ad eliminare individui per i propri scopi. Non fa differenza il romanzo storico di Davide Cossu che ha come protagonista il diacono Leon Battista Alberti, chiamato per evitare problemi al signore di Ferrara, Leonello d’Este insieme ai suoi due compagni di viaggio Niccolò e Tommaso. Il potere può portare dei benefici notevoli nei confronti di personalità narcisiste, ma lo stesso si deve saper mantenere per evitare di perderlo. Chi vuol governare in modo giusto evitando prese di posizioni inique ha ancor più problemi del despota! Leonello aveva una brutta situazione da risolvere per questo aveva richiesto l’aiuto di Battista, una situazione che aveva come protagoniste due famiglie importanti di Ferrara. Nessuno poteva mai immaginare che da una questione di rifuto matrimoniale potessero scaturire problemi più grandi come la morte di alcuni personaggi chiave nel gioco di potere. Tra gli alti e bassi dei suoi compagni Battista deve districarsi tra le numerose trame imbastite da coloro che manovrano i fili, cercando di destreggiarsi dai pericoli che incontra sul suo cammino , come anche da donne che lo attirano nella loro rete o che lo respingono prima che potesse dire la sua. Battista non demorde però e va avanti con le sue indagini fino a scoprire una triste storia che ripercorre la narrazione di Tristano e Isotta, con due protagonisti della casata Este, Ugo e Parisina o Laura Malatesta figlia del signore di Cesena, che ebbero sorte avversa per colpa del loro grave tradimento. Questa storia viene presa da chi vuol rovinare il potere di Leonello, uno dei figli naturali e non legittimi di Niccolò III d’Este. In effetti la storia è piena di matrimoni combinati dove a decider non era l’amore, ma l’interesse, dove i protagonisti facevano valere i loro interessi in altro modo magari senza farsi scoprire, altrimenti provando l’amore vero, ma lasciando la vita dopo esser stati scoperti. Il potere non poteva esser governato da chi non era in grado di farlo, né esser mantenuto senza aiuto alcuno per questo Leonello chiese l’aiuto di Battista e ciò che quest’ultimo scoprirà gli lascerà l’amaro in bocca. Ma la storia è piena di queste tristi storie.

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