Il castagno dei cento cavalli
«La Boscaiola» era un tipo schivo, però non dava fastidio a nessuno: una di quelle persone che non sembrano avere amici e nemmeno nemici. Eppure qualcuno l’ha uccisa. Poi ha infierito sul suo cadavere come se avesse un intento preciso. Un nuovo caso per Vanina Guarrasi. Ai piedi del Castagno dei cento cavalli, un albero secolare che cresce sulle pendici dell’Etna, due guardie forestali ritrovano il corpo di una donna brutalmente assassinata. La scena del crimine è sconcertante. Per il vicequestore Guarrasi, della Mobile di Catania, l’indagine si presenta subito complessa, se non altro perché sulla vittima non esistono praticamente notizie, quasi non avesse un passato. L’esperienza e la memoria del commissario in pensione Biagio Patanè – il migliore quando si tratta di abbandonare le mavaríe tecnologiche e operare alla vecchia maniera – sono dunque più utili che mai, anche se l’anziano poliziotto appare un po’ distratto da un problema personale. Del resto, la stessa Vanina fatica a conciliare la vita privata con il lavoro: la prima la richiama sempre a Palermo, sua città natale; il secondo la porterà invece in un «luogo dell’anima» che appartiene alla sua infanzia.
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Recensione a cura di Dario Brunetti

Il castagno dei cento cavalli è il nuovo romanzo dell’autrice Cristina Cassar Scalia uscito per Einaudi editore. Ritorna il commissario Vanina Guarrasi indagare su uno strano delitto. Si tratta di una donna, il cui corpo è stato orribilmente mutilato e trovato ai piedi del Castagno dei cento cavalli, un albero secolare che cresce sulle Pendici dell’Etna nel territorio comunale di Sant’Alfio e dove secondo la leggenda, la regina Giovanna D’Aragona cerco riparo assieme ai suoi cavalieri a seguito di un forte temporale.

La protagonista sarà come sempre supportata dalla sua eccellente squadra formata dall’ispettore Spanò, il medico legale Calì, dal vecchio commissario in pensione Patanè alle prese con un problema personale di una certa rilevanza, ma si troveranno di fronte a un’indagine articolata e particolarmente complessa.

L’assassinio della donna è collegato a un incendio scoppiato nelle vicinanze in cui in un secondo momento verranno rinvenuti lo zainetto le armi per le quali è stato compiuto il delitto.

Viene denominata da tutti “la boscaiola”, la donna trovata morta ai piedi dell’albero, ma dietro alla sua identità si nasconde una storia piena di intrighi e misteri e non solo nella sua casa viene trovata una camera blindata attrezzata da ambulatorio.

Gli inquirenti dovranno indagare nel passato della vittima, come mai ha svolto prima la mansione di ostetrica e di conseguenza quella di guida turistica? Inoltre quale significato può avere quel delitto compiuto con delle strane modalità, c’è un rituale specifico dell’omicida perpetrato ai danni della donna?

Inoltre non c’è solo questa storia a strutturare il romanzo, ci sono tante mini storie che lo andranno a impreziosire come Costanza, che decide di no sposare più Tommaso dopo aver scoperto che il fidanzato con ruolo di medico voleva soffiare il posto al patrigno di sua sorella Vanina. Inoltre la stessa Vanina sospetta che ci sia l’infima presenza di una talpa in questura altrimenti come si spiegherebbe quell’agguato andato fallito ai danni del boss, responsabile della morte di suo padre?

Un romanzo che strizza l’occhio a quel filone poliziesco, con delle indagini che si sviluppano in modo corale grazie a un lavoro di squadra, il testo è ben strutturato, piacevole, godibile come tutte le storie che riguardano una protagonista al quale il lettore è da tempo affezionato.

Vanina è un personaggio che spicca per la sua autenticità, un carattere deciso e forte solo in apparenza che cerca di nascondere a sé stessa dei sentimenti per il fidanzato Paolo a cui non vuole dare punti di riferimento. Eppure quei sentimenti vividi e pulsanti prima o poi dovranno venir fuori. Inoltre c’è un passato che non si dimentica e per la quale la stessa Vanina non si darà mai pace, la morte di suo padre alla quale vuole rendere giustizia.

Un’altra prova maiuscola della Scalia che si avvale come sempre di una narrazione lineare e immediata focalizzando l’attenzione sul metodo investigativo con la ricerca maniacale del dettaglio con una storia legata alla terra siciliana e alle sue tradizioni.

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