Il cacciatore
È un’estate di fuoco quella in cui i due uomini arrivano al villaggio. Dicono di essere venuti per cercare l’oro. Ma quel che portano, pensa Cal, non sono che guai. Sono passati due anni da quando l’ex detective Cal Hooper si è trasferito nella contea irlandese di Ardnakelty in cerca di tranquillità. Ha trovato qualcosa che ci va molto vicino: una casa che è diventata un rifugio e una relazione con una donna del posto, Lena, che lo fa stare bene. Poi c’è il suo legame con Trey, l’adolescente ruvida e selvaggia che sta cercando di proteggere. Ma adesso che dopo anni di silenzio è ricomparso suo padre, Trey non vuole nessuna protezione. Vuole solo vendetta.5
Il Cacciatore: segreti e vendetta nella sinuosa campagna irlandese

“Il cacciatore” di Tana French è un romanzo che possiamo inserire nel panorama del crime psicologico, in cui le atmosfere tensive e le dinamiche interpersonali sono preponderanti rispetto all’azione violenta. L’autrice irlandese, nota per la sua capacità di scandagliare i lati più oscuri dell’animo umano, offre una storia che intreccia vendetta, solitudine e segreti, ambientata in una piccola comunità irlandese dove le leggi non scritte prevalgono su quelle ufficiali.

Protagonista è Cal Hooper, un ex detective di Chicago, che ha lasciato la sua vita precedente per rifugiarsi nella contea irlandese di Ardnakelty, cercando quiete e semplicità. Dopo due anni, sembra aver trovato una certa stabilità: una casa isolata, una relazione affettuosa con Lena, una donna del posto, e un rapporto complesso ma profondo con Trey, un’adolescente ribelle e tormentata. La vita di Cal viene però scossa dall’arrivo di due figure misteriose, Johnny Reddy, il padre assente di Trey, e un inglese alla ricerca di un presunto giacimento d’oro. Questi due nuovi arrivi riaccendono vecchie tensioni e risvegliano conflitti sopiti, costringendo Cal a confrontarsi con il passato e con le persone del paese.

Il ritmo della narrazione è lento, ma non noioso. Ogni conversazione, ogni gesto, sembra portare con sé un significato nascosto. Il villaggio di Ardnakelty è un microcosmo chiuso, dove l’omertà e le dinamiche di potere si manifestano attraverso sguardi e mezze parole, e dove la fiducia è un bene raro. Tana French è abilissima nel creare un’atmosfera opprimente e soffocante, in cui il caldo afoso sembra diventare una sorta di personaggio invisibile che amplifica il senso di inquietudine.

Cal deve mantenere l’equilibrio tra non essere il padre di Trey, e il sapere che è l’unico in gradi di proteggerla, rispettando le regole non scritte della comunità. La psicologia dei personaggi è uno degli aspetti più affascinanti del romanzo: Trey, con la sua rabbia e il suo bisogno di vendetta, è una figura complessa e sfaccettata, mentre Cal incarna il dilemma morale di chi vuole fare la cosa giusta, ma è costretto a navigare in un contesto dove giusto e sbagliato sono concetti ambigui. Iil legame tra Cal e Trey evolve in modo naturale e credibile, offrendo momenti di tenerezza che contrastano con l’asprezza della trama principale.

Uno degli elementi distintivi di “Il cacciatore” è l’importanza del contesto rurale irlandese. La comunità di Ardnakelty è ritratta come un luogo fuori dal tempo, dove il senso di appartenenza è tanto forte quanto l’esclusione di chi è percepito come “straniero”. Questo senso di isolamento e l’ostilità sottile nei confronti degli outsider conferiscono al romanzo un tono quasi claustrofobico. La French riesce a rendere palpabile il senso di minaccia che aleggia su ogni pagina, senza mai ricorrere a scene di violenza esplicita, ma attraverso una sottile costruzione della tensione.

“Il cacciatore” è un crime psicologico che offre molto più di quanto ci si possa aspettare da un semplice thriller. È un romanzo che parla di appartenenza, di segreti e di legami spezzati, e che, con la sua atmosfera soffocante e la sua trama intricata, saprà conquistare sia i fan del genere che i lettori in cerca di una storia profonda e sfaccettata.

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