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COSTANZA E BUONI PROPOSITI
Tutto avrebbe pensato, ma non di fare la paleopatologa dopo la laurea in medicina. Non di vivere a Verona, così distante da Messina, la sua casa. Non di avere una figlia piccola a carico, la buffa Flora. Non di rintracciare il padre della suddetta figlia dopo diversi anni, di trovarlo affascinante come quando l’aveva conosciuto e di scoprirlo perfetto con Flora. Non di provare ancora qualcosa per il suddetto padre. Non di poter vantare una discreta collezione di situazioni ed esperienze imbarazzanti. La vita di Costanza Macallè può dirsi, insomma, abbastanza travagliata. Eppure la trentenne dai capelli rossi ribelli e con il cappotto troppo leggero per l’inverno del Nord può contare su pochi ma buonissimi assi nella manica che la aiutano ad affrontare giorno dopo giorno le sfide della vita: i colleghi dell’Istituto di Paleopatologia, la sorella Antonietta, un’innata capacità di rialzarsi a ogni caduta, la consapevolezza di poter contare sulle proprie forze e l’ostinata determinazione di chi sa cavarsela anche con poco. Perché l’importante è avere sempre buoni propositi. La nuova vita che Costanza ha appena iniziato a costruire potrebbe, però, essere sul punto di cambiare un’altra volta. Il lavoro di medico è ancora in cima alla sua lista dei desideri e Marco, il padre di Flora, è ancora in procinto di sposarsi. Costanza dovrà quindi confrontarsi con importanti decisioni da prendere, cuori poco inclini ad ascoltare il cervello e un sito archeologico milanese che porta alla luce un incredibile mistero dal passato medievale della città. E soprattutto con la possibilità che, in fondo, quei buoni propositi siano solo illusioni.
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Ad un anno di distanza ritorna Alessia Gazzola con la sua nuova eroina Costanza Macallè, che avevamo conosciuto e apprezzato in Questione di Costanza. Ricordiamo velocemente la sua avventurosa storia. Di origine siciliana, nasce a Messina l’8 febbraio 1989, laureata in Anatomia Patologica, vince un concorso presso l’istituto di Paleopatologia nella nebbiosa città di Verona. Qui ritrova l’amata sorella Antonietta, con cui condividerà emozioni e avventure. In questo viaggio non è sola, Costanza è una mamma single, Flora, la sua bimba di tre anni, è deliziosa, e allieterà il lettore con la sua spontaneità e dolcezza. Costanza è a digiuno di molti aspetti del suo lavoro, presenta lacune in storia, ma riuscirà ad inserirsi nella squadra, riuscendo addirittura a essere determinante per la soluzione di un mistero storico. Incontra anche Marco, il padre della piccola Flora. Il ragazzo ignorava completamente l’esistenza della figlia, e vuole diventare un punto di riferimento nella vita della piccola. Marco, di professione architetto, è in procinto di sposare Federica, fidanzata storica, conosciuta ai tempi della scuola, tradita però in diverse occasioni.

In questo nuovo capitolo, Costanza è a ancora alle prese con il suo lavoro di ripiego, sempre in attesa della sua occasione, ma più soddisfatta, come lei stessa ammette: “Sarà anche vero che qui non celebro la mia passione ma sto imparando come funziona questo lavoro, e a tutti piace sentire che si è impegnati in qualcosa di utile che è anche il proprio dovere. Quando lo si compie senza avere il volano della passione, sorprendentemente si prova ancora più soddisfazione”.  

 Durante gli scavi milanesi per i nuovi impianti antincendio nella galleria vengono ritrovati resti di due scheletri.  L’equipe di studiosi guidati dal professor Melchiorre viene coinvolta nella scoperta.   I resti sono sepolti insieme in un’unica cassa di legno. La determinazione del sesso risulta semplice, dal bacino si tratta di due femmine. Inizia una ricerca storica appassionante basata sull’analisi dei resti per datare il periodo storico e poi una volta individuato, si cercherà di svelare l’identità delle due donne, ricostruendo la loro vita.

Come nel libro precedente, la realtà storica si intreccia con la fantasia, e l’autrice ricrea in modo magnifico il periodo storico di Bernarda Visconti e di sua cugina Andreola. Riguardo la protagonista della storia raccontata il mistero è ancora irrisolto, e questo rende la lettura del romanzo ancora più appassionante.

Le avventure di Costanza divertono e appassionano il lettore, il romanzo è ben scritto, frizzante, coinvolgente, i personaggi di contorno sono assolutamente positivi, come la piccola Flora, che non può non strappare più di un sorriso per il suo linguaggio spontaneo e la sorella Antonietta sempre figura di riferimento per la protagonista. Anche Marco, il padre della piccola, da ragazzo immaturo e poco sicuro saprà compiere delle scelte importanti per il suo futuro e quello di Costanza.

In questo libro ci si trova un po’ di tutto, i valori della famiglia, l’amore che lega le persone e che fa compiere azioni irrazionali, i sogni per un futuro migliore, l’importanza del lavoro di squadra, il mistero, la ricerca e la ricostruzione storica.

Concludendo, ho trovato assolutamente positivo questo nuovo capitolo delle avventure della nostra Costinz, che già mi manca un po’, e aspetto con impazienza un nuovo libro per ritrovarla.

Inoltre, vorrei rimarcare quanto sia bella da leggere la parte storica, dove incontriamo sempre personaggi lontani nel tempo ma che diventano reali. L’autrice riesce a comunicarci le loro paure, i loro sogni, le delusioni, restituendo la vita a quei ritrovamenti fatti di sole ossa.

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