Genere:
C’è un cadavere al Bioparco – Walter Veltroni
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Trama

Dopo la felice soluzione del caso del bambino scomparso, il commissario Buonvino si gode la quiete ritrovata del parco di Villa Borghese e le gioie dell’amore. Ma è una tregua di breve durata: un cadavere abbandonato nel rettilario del Bioparco, il giardino zoologico della capitale, rappresenta una brutta gatta da pelare per il nostro eroe, che si dà il caso sia erpetofobico e provi un terrore atavico per qualsiasi tipo di rettile. Come ci è finito il corpo di un uomo nudo dentro la teca dell’anaconda? E com’è finita nella pancia del gigantesco serpente la testa di quella persona? Sono solo alcuni degli interrogativi senza risposta tra i quali il commissario e i suoi impavidi quanto scombinati agenti si barcamenano nel tentativo di risolvere quello che appare un vero e proprio rompicapo. Quasi ci trovassimo nel più intricato dei gialli di Agatha Christie, Buonvino dovrà dar fondo a tutto il suo acume e alle sue capacità deduttive per sbrogliare i fili di una complessa indagine in cui gli indizi scarseggiano e i sospettati abbondano, smascherando infine il colpevole.

Recensione a cura di Manuela Baldi

Terzo libro della serie del commissario Buonvino, a scanso di equivoci lo dichiaro subito: non bisogna avere paura dei rettili (essere erpetofobici) per leggere il libro e nemmeno provare disgusto per scene un po’ forti (il ritrovamento e relativa descrizione del cadavere al Bioparco). A parte queste scene il resto del libro è composto da molta ironia, amore q.b., leggerezza sparsa, un colpo di scena finale. La scrittura è scorrevole, le indagini serrate e deduttive, il Bioparco è descritto molto bene e ne viene ripercorsa la storia. Il libro è ricco di citazioni cinematografiche e musicali, come ci si aspetta dal suo autore, Walter Veltroni. I personaggi funzionali al racconto e per quanto riguarda i collaboratori di Buonvino vengono descritti in modo da capire le loro caratteristiche principali. Rispetto ai due precedenti è una narrazione più intima perché mentre la squadra indaga sull’omicidio, viene anche organizzato il matrimonio del commissario Giovanni Buonvino con l’agente Veronica Viganò…”Veronica e Giovanni avevano fissato la data, il 26 luglio, e l’ora, mezzogiorno. Alla cerimonia sarebbe seguito un pranzo con pochi invitati.”  

La conclusione delle indagini è descritta come nei gialli di Agatha Christie, con protagonista Poirot, tutti i sospetti assieme e il commissario Buonvino che racconta lo svolgimento del fatto delittuoso e smaschera il colpevole.

Vale la pena segnalare la copertina molto bella, una caratteristica della casa editrice Marsilio.

Consigliato a chi ama le letture leggere, brevi e con il giusto mistero. Si può leggere anche non avendo letto i precedenti perché l’indagine è auto conclusiva, le storie personali dei singoli personaggi si intuiscono e non sono particolarmente complicate.

Dettagli

  • Genere: Giallo
  • Copertina flessibile: ‎ ‎ 224  pagine
  • Editore: Marsilio (7 ottobre 2021)
  • Collana: Lucciole
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: ‎ 8829708771 
  • ISBN-13: 978- 8829708772 
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