Non possiamo sottrarci a Stephen King ed alle sue semplici righe che sollecitano a leggere questo noir psicologico. “Robotham è davvero un maestro. La pila dei libri che devo leggere è sempre altissima, ma un romanzo di Michael Robotham va automaticamente in cima. Il suo nuovo libro è Brava ragazza, cattiva ragazza, e non si riesce a mettere giù “. Impossibile non dare ragione a King, perché quando inizi a leggere “ Brava ragazza cattiva ragazza “ ti prende talmente l’attenzione che ne divori le pagine. L’inizio cattura immediatamente con la descrizione del gruppo di adolescenti problematici all’ interno dell’ Istituto Protetto per Minori:da chi si taglia, a chi si brucia; oppure abbiamo a che fare con i bulimici, gli anoressici, gli ossessivi,i narcisisti, gli iperattivi, chi soffre di “ deficit di attenzione “.Evie, di fatto la protagonista, è una di questi e di questi la più difficile con cui entrare in contatto. Evie,una dislessica che è un pericolo per se stessa e per gli altri; la cui identità resta un mistero; non ha un passato né famiglia né ricordi, che ha vissuto di notte, rubando cibo nelle case vicine, bevendo dai tubi di gomma dei giardini, mancante di istruzione ma allo stesso tempo intelligente, una nichilista assoluta …. un incubo vivente, un’ adolescente in difesa che non si fida di nessuno. L’altra figura al centro di questo noir è Cyrus, lo psicologo forense, Cyrus che ha su di sé l’onere di valutare e capire Evie. Come viene fuori dalla lettura, tra Cyrus ed Evie si instaura uno studio reciproco. Qualcuno potrebbe mettere in conto anche un approccio sentimentale ed invece quel qualcuno si sbaglia, perché non tiene in conto della professionalità di Cyrus. Cyrus, che in quanto psicologo è attraversato da mille domande. Cyrus che spiega, in tutta semplicità, la differenza tra uno psicologo ed un investigatore; se il secondo ha come riferimento indizi fisici e possibili testimoni; il primo costruisce il proprio punto di vista su cosa determina certi comportamenti; e se questo non basta ci descrive anche la differenza tra la chirurgia, che interviene su problemi tangibili, e la psicologia che ha istinto, empatia, idee, pensieri e linguaggio come riferimento. Cyrus che veste alla perfezione più ruoli determinanti verso Evie: tutore; psicoterapeuta; amico; confidente …. La storia di Evie potrebbe essere, di per sé, sufficiente per un noir, ma a Robotham non basta ed in parallelo, fino ad intersecarle, inserisce il ritrovamento del corpo di una 15enne, Jodie, promessa del pattinaggio e quindi la sua storia, Ho scritto che le storie di queste due adolescenti si intersecano, i destini si incontrano, perché Evie, “ faccia d’angelo “, con la sua solitudine in testa e nonostante la sua doppia personalità, diverrà importante per dipanare i misteri che ruotano attorno a Jodie. Evie la ragazza senza lacrime che piangerà, che è geniale ed allo stesso tempo traumatizzata dalla vita che non le ha riservato niente di buono; che non ha avuto un’infanzia; che come effetto collaterale di quanto vissuto/subito, non può credere al lieto fine … perché la fine è sempre triste. In conclusione è meglio, se non cestinare, mettere da parte i manuali di psicologia, i saggi scritti dai tanti strizzacervelli e farsi catturare da queste 457 pagine e chissà che in futuro non ci si imbatta nuovamente con Evie, che ha spazzato via ogni rispetto per sé stessa, ed il suo mal di vivere, dove ogni giorno finisce come quello precedente.
Noir
Iacopo è il protagonista di questa storia scritta da William Bavone. Un adolescente che si lascia trascinare corpo e anima nella giungla dei social, con