Ormai, dobbiamo considerare Lorenzo Scano tra gli scrittori, che dalla Sardegna ci fanno capire cosa deve essere il noir. Avevamo già intuito, leggendo “Hinterland “ prima, in seguito “ Via libera “, dove Scano ci portava, seguendo le orme di Carlotto, Pulixi, Navarra ecc. Di nuovo le periferie, di nuovo Cagliari. La periferia di Cagliari, CAGLIARIFORNIA, con i luoghi ritenuti pericolosi, con spacciatori, tassisti abusivi, mendicanti, l’immancabile agenzia di viaggi fittizia per garantire un traffico di donne; l’ovvio traffico di droga nei bagni degradati di Mc Donald, la merce rubata ed i minorenni in vendita. Una storia che vede protagonisti un bel terzetto di giovani incompatibili con la realtà che li opprime. Un terzetto rispettato e, perché no, desiderato, con tutto ciò che questo implica. Nanni, Bebbo,Ricky. Amici, che hanno tutto in comune, ma che allo stesso tempo ognuno ha una propria via d’uscita rispetto al contesto che vivono. Da chi, il primo, un trafficante di BAMBA; al secondo,che vive grazie alla prepotenza, imposta, nel recupero crediti, nella riscossione nei quartieri popolari; e poi il terzo aspirante scrittore. Dicevamo della periferia: Scano ci fa conoscere quanto viene rimosso nell’avvicinarsi alla Sardegna. Terra da godere per vacanze da vivere sovrappensiero, ma terra, con i famosi CEP, (Centro Edile Popolare ), problematica con prostituzione e le innumerevoli morti per eroina,eroina che dà un mondo privo di ansie e preoccupazioni; bar frequentati da pregiudicati e balordi, donne sfoggiate come trofei il sabato sera e/o pezzi di carne da sbranare, donne sfruttate, abusate …. ; arti marziali come terapia per dimenticare quanto subìto; la noia da ingannare al bar i venerdì sera; con i botti che non festeggiano niente se non l’arrivo di una nuova partita di droga; ed i fuochi d’artificio per festeggiare colui che esce ad esempio dal Buoncammino; il mondo dei caseggiati, utili per spacciare, per nascondere un ricercato, per donne straniere messe in vendita. Cagliari camuffata da grande città con persone con mentalità troppo provinciale; una città in cui l’antico ed il moderno si mescolano. Periferie che si estendono da Sant’Elia a San Michele; da Santa Teresa a Piazza Pitagora.Periferie, la periferia delle periferie, con il proprio slang ed il dialetto diffuso come ad esempio lo stuggio ( luogo appartato ), ed il proprio look … da tamarri, cattedrali nel deserto con lo scaricare cassette di frutta e /o pesce; le Vele, non esistono solo a Napoli, come ritrovo per adolescenti insubordinati, amanti del trap “ Abbasso i problemi, in alto i bicchieri “. Alternativa?: mercatini o spaccio. E se non è sufficiente tutto questo, Scano ci fa conoscere anche, chi dall’Est Europa diviene forza lavoro nell’illegalità; e le badanti filippine, ed i cagliaritani con gli occhi a mandorla. Ed a proposito di illegalità, ecco che ci vengono riportate alla mente le faide, le bombe ecc …, che la fecero da padrone negli anni ’90. Siamo di fronte a ciò che Scano scrive essere “ i ragazzi dello zoo di Cagliari “. Scano e la liberazione dal giogo del contesto soffocante in cui vivono gli adolescenti cagliaritani. Anche in questo caso ci troviamo con un riferimento da tenere a mente: VIA LIBERA l’aspettativa condivisa, il miraggio desiderato: andarsene e ricominciare. Una storia di tre ragazzi di Cagliari che non è che la storia delle periferie, storia rimossa che riacquista vita al primo avvenimento di cronaca nera.
Noir
Mi piacciono i racconti, Mi sono piaciuti tanto quelli che compongono questo libro edito da Guanda, Un lungo capodanno in noir, con racconti di: Gianni