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Luca Crovi

Benvenuto su Giallo e Cucina, Luca!

Luca Crovi, milanese, redattore ed editor alla Sergio Bonelli Editore, curatore del “Commissario Ricciardi a fumetti”, scrittore, saggista, conduttore radio, componente della giuria del Premio Scerbanenco e molte altre cose ancora. Da anni studia il giallo italiano e la sua storia.

 

1.MaBal – Iniziamo con il commissario De Vincenzi. Nel 2018 con “L’ombra del campione” nella collana Nero Rizzoli, riprendi il Commissario De Vincenzi nato dalla penna di De Angelis. Puoi spiegare a chi ci legge cosa ti ha spinto a scrivere di un personaggio così lontano nel tempo?

L.C.   E’ nato tutto per caso dalla richiesta di Franco Forte di scrivere un racconto per il Giallo Mondadori che fosse dedicato al calcio e alla squadra dell’Inter. Sul momento sono rimasto perplesso per due motivi: non amo particolarmente il football e a casa mia sono sempre stati tutti ferventi milanisti. Poi mi è capitato di andare a vedere un concerto di Bruce Springsteen a San Siro e leggendo la scritta Stadio Meazza ho iniziato a pensare che se avessi raccontato la Milano di Peppino Meazza sicuramente avrei trovato facilmente spunti per il mio racconto. E visto che lui vestì i panni dell’Ambrosiana Internazionale negli Anni Trenta mi è venuto spontaneo il desiderio di affiancargli un poliziotto letterario di quell’epoca. De Vincenzi era perfetto per la maturità del personaggio creato da Augusto De Angelis ma anche per le sue caratteristiche di poeta del crimine. E così nel giro di breve tempo è nato il racconto “La lettera nerazzura” pubblicato prima nell’antologia “Giallo di rigore” e che ho poi dilatato ne “L’ombra del campione”.

 

  1. MaBal – Non hai avuto timore ad approcciarti a un personaggio conosciuto e a uno scrittore come De Angelis?

L.C. Più che timore ho cercato di avere rispetto essendo il più fedele possibile al modello originario, costruendo un ciclo di apocrifi che si potesse accostare all’originale e ne espandesse le storie. De Angelis era soggetto alla censura fascista e non poteva raccontare eventi storici a lui contemporanei e quindi aveva dovuto depotenziare la cornice delle storie di De Vincenzi. Io invece ho giocato tantissimo sulla ricostruzione di eventi veramente accaduti in quel periodo. Fatti di cronaca nera che mi hanno permesso la ricostruzione di un mondo in cui avevano vissuto i miei nonni.

 

3.MaBal  –  Milano è la protagonista dei tuoi scritti, quella che racconti tu non c’è più e per i non milanesi è una bella scoperta, perché raccontando De Vincenzi, racconti di una città diversa, più a misura d’uomo. So che sei laureato in Filosofia Antica con specializzazione in Storia Antica e quindi capisco la tua passione per la Storia, ma da dove ti viene la passione per le storie?  Come c’entrano tua nonna e la tua bisnonna?

L.C. Milano è la protagonista principale dei miei romanzi e dei miei racconti e la sua umanità e il suo cuore in mano li ho testati fin da piccolo. Volevo raccontarla fuori dagli stereotipi per come potevano sentirla le persone semplici che l’abitavano negli Anni Trenta. La passione per le Storie me l’hanno instillata i miei nonni e le mie nonne che me ne raccontavano tante. Mio nonno Virgilio, che aveva perso la voce, si faceva capire a gesti e, roteando i suoi grandi occhi, in silenzio mi ha raccontato le più intense. Mia nonna Elena mi spaventava con le favole, mio padre mi divertiva con i racconti delle sue letture e delle sue visioni al cinema e mi ha spesso reso complice di alcuni suoi progetti letterari. La passione per la Storia invece si è cementata nel tempo soprattutto all’Università grazie alle lezioni di filosofica antica di Giovanni Reale, di storia greca e romana di Marta Sordi, di papirologia Sergio Daris, di numismatica romana di Gianguido Belloni, di geografia del mondo antico di Valerio Massimo Manfredi. Il mio ciclo di romanzi di De Vincenzi è nato per raccontare una storia a mia nonna Gianna che ha potuto ascoltare ad alta voce “L’ombra del campione” e “L’ultima canzone del Naviglio” in cui appare la mia bisnonna Maria Matilde Ballerini come portinaia del commissario De Vincenzi. Ho usato molte storie di famiglia in quei due romanzi.

 

4.MaBal –   Luca, tutti i romanzi si prestano a diventare fumetti/graphic novel?  Quali sono le difficoltà più grandi cui si va incontro nel trasporre una storia scritta in una storia narrata per immagini, dove il testo per forza di cose è ridotto?

L.C.  Il fumetto è un medium che vive di forte rapporto fra immagini e testo e ha tempi di narrazione diversi da quelli di un romanzo. Un lettore fa un doppio sforzo immaginativo leggendo i testi e guardando le immagini e anche gli spazi bianchi fra una vignetta e l’altra hanno il loro peso narrativo. Non è facile adattare a graphic novel certe storie. Per farlo bisogna rispettare il mood del romanzo ma anche reinventarlo graficamente. Ci vogliono uno sceneggiatore e un disegnatore che abbiano la stessa sensibilità dell’autore. La storia originale può essere dilatata, rimontata, reinterpretata ma ci vuole una sorta di shine speciale per farlo. Non tutti i buoni romanzi posso trasformarsi in buoni fumetti. Lo stesso ovviamente vale per gli adattamenti cinematografici e televisivi. Spesso si dice che per adattare bene una storia vada tradita. Io credo che sia meglio dire reinventata.

 

5.MaBal – Da esperto quale sei, ti chiedo come vedi il giallo italiano (inteso tutto il genere). Da lettrice appassionata faccio un po’ fatica, mi sembra spesso di leggere le stesse storie. Ho la sensazione che troppi scrivano pensando alla TV, alle fiction. Per citare un Maestro: Loriano Macchiavelli ha detto che la situazione del noir in Italia è asfittica. Altri dicono che serve un cambiamento di rotta, ti chiedo quindi: tu come vedi la situazione? 

L.C.  Sedersi sugli allori sicuramente non aiuta un genere come il noir che dovrebbe essere ribelle e amare la continua contaminazione. Produrre troppe opere che clonano altre opere irrita i lettori. Credo che ogni tanto bisognerebbe fermarsi e riflettere su cosa si sta scrivendo e su come lo si vuole scrivere. La troppa fretta e le forti pressioni editoriali non aiutano di certo a scrivere buoni romanzi. La letteratura di genere non va né inscatolata né preconfezionata. Se diventa prevedibile è noiosa.

 

6.MaBal –  Sei al quarto libro con protagonista il commissario De Vincenzi, (l’ultimo uscito con SEM, Il mistero della Torre del Parco e altre storie, 2022) pensi di continuare? Scriverai altre storie di De Vincenzi?

  1. C. Rizzoli l’estate scorsa mi ha commissionato un ebook in esclusiva per Kobo che si intitola “La ballata degli affogati” che è andato molto bene. Un’avventura di De Vincenzi che spero presto di riproporre anche in volume di carta. Sono poi stati realizzati tre Audiobook letti da me per Storytell e per Natale è prevista l’uscita del racconto inedito “Odio il Capodanno” inserito in un antologia Guanda curata da Marco Vichi. Inoltre l’8 settembre esce per Solferino il terzo libro di una trilogia per ragazzi che ho realizzato con l’illustratore Peppo Bianchessi: “Il libro segreto di Robin Hood”. La storia di una biblioteca infinita e di un libraio pazzo. Un’avventura inedita di Robin Hood nella foresta di Sherwood. Un viaggio fra i segreti del Grande Popolo. Il resoconto dell’inchiesta su una morte misteriosa. Il racconto di una piccola grande ribellione. Un incontro speciale dietro le sbarre di una prigione. Un romanzo per grandi e piccini che parla di topi, leoni, donnole, gatti e ratti. Una storia di coraggio e paura tra le pagine di libri… da divorare.

 

  1. MaBal – Scrivi sia libri, sia racconti, hai una preferenza?

L.C.  Amo moltissimo i racconti. E i miei romanzi sono scanditi da capitoli brevi che si possono sempre leggere in maniera indipendente come racconti a se stanti. Trovo che la forma racconto metta alla prova le capacità del narratore in una maniera speciale

 

  1. MaBal – Luca, immagino che sarai inondato di libri da leggere, vai in libreria? Riesci ancora a scegliere qualche titolo e hai un criterio per le tue scelte?

L.C.  Ricevo molti libri da recensire come quotidianista. Ma amo ancora andare in esplorazione in libreria a scovare testi che mi sorprendano. Questo ovviamente comporta il fatto che le mole dei libri a casa mia non diminuirà mai. Compro romanzi, raccolte di racconti, biografie storiche, libri illustrati, monografie musicali. Non faccio distinzione fra nuovo e usato. E a parte alcuni autori di cui aspetto sempre la nuova uscita come Stephen King, amo la scoperta sugli scaffali di qualcosa di cui non conoscevo l’esistenza. Lo stesso vale per dischi e fumetti.

 

  1. MaBal – Ho quasi paura a chiedertelo, visti i tanti progetti di cui ti occupi, ma a cosa stai lavorando?

L.C.  In questi giorni sto ultimando il nuovo romanzo dedicato al poeta del crimine Carlo De Vincenzi, si intitola “La velocità della tartaruga” e devo consegnarlo a Nero Rizzoli per fine settembre, in modo che possa uscire nel 2024. Sto divertendomi molto a scriverlo. Finito questo scriverò poi una favola nera d’ambientazione sempre milanese che mi ha chiesto di realizzare disegnatore Federico Maggioni per Corraini Edizioni.

 

  1. MaBal – Per il nostro blog “Giallo e Cucina” è d’obbligo chiederti se hai un piatto/cibo preferito?

L.C.  Direi che uno solo tenendo presente la mia stazza sarebbe una bugia. Però posso dirti che impazzisco per i tortelli di zucca, il gnocco fritto, la zuppa di cipolle, la pasta e fagioli con la trevisana condita, la cassoela, le polpette al sugo, la pizza alla sardinaira, la focaccia di cipolle e l’insalata russa.

 

Grazie di cuore a Luca Crovi per aver risposto alle mie domande!

 

 

foto: mia a Cesenatico Noir

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