a cura di Alessandro Noseda
Film osannato oltremisura da critica e pubblico, racconta il fallimento di un sogno utopico, il disturbo mentale e il disagio sociale statunitense attraverso un condensato di stereotipi.
Contrasto di classi, modelli e stili di vita che mi ha ricordato le parole di Pasolini.
Facile fare i filosofi e gli asceti con un famiglia ricca alle spalle.
Debole la sceneggiatura, con una storia ingenua e basica degna di miglior scrittura.
Eccellente, per contro, la prova attoriale di un fantastic Viggo Mortensen nel ruolo del padre e dei figli, incredibilmente bravi e convincenti.
Altrettanto degni di nota fotografia e colonna sonora.
Un film che fa riflettere.