Roseanna – Maj Sjöwall e Peer Walhöö – Sellerio editore Palermo

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Questa volta più che di un libro dovrei parlare di un personaggio e dei suoi autori: Martin Beck di Maj Sjöwall e Peer Wahlöö. Ho scelto di parlarvi del primo caso, Roseanna, che non venne pubblicato come primo libro della serie per dare un ordine cronologico. In realtà mi premeva parlare di questo personaggio perché a lui si sono ispirati altri autori svedesi molto famosi e apprezzati da lettrici e lettori come p.es. Mankell, Nesser e Dahl, per citarne alcuni. Per dare la misura di quanto il personaggio sia stato importante in Svezia, ma aggiungo nei Paesi Scandinavi in generale, sappiate che la “Svenska Deckarakademin” l’accademia svedese degli scrittori di giallo, aveva intitolato (dal 1996 al 2008) proprio a Martin Beck, il premio per il miglior poliziesco tradotto.

I due autori, fra le altre cose anche traduttori di alcuni romanzi della serie di Ed McBaine, crearono l’investigatore Martin Beck che nel corso dei romanzi invecchierà e farà carriera, per poter criticare la società svedese, la burocrazia e le lentezze derivanti.

Emblematiche in questo senso le prime pagine di Roseanna che raccontano dei giri strani che fa la richiesta di  svuotamento di una diga. Avete presente Camilleri in “La concessione del telefono”, Sellerio ed.?

Ecco, facendo le debite proporzioni fra Svezia e Sicilia siamo a quei livelli, la burocrazia colpisce ovunque. E credo che non sia un caso che proprio a Camilleri si debba la pubblicazione dei gialli della coppia Sjöwall Walhöö. Altro tema sottolineato nella  narrazione è la povertà morale e materiale di una parte di cittadini. L’ambientazione dei romanzi è Stoccolma anche se Beck, noto come ottimo investigatore, va anche in trasferta come nel caso del romanzo Roseanna.

 

Trama

Un giallo degli anni Sessanta ritrovato da Andrea Camilleri. Gli autori, una coppia di scandinavi, scrittori a quattro mani ma anche marito e moglie nella vita, furono definiti, all’apice della loro fama, in vari modi. Dall’immancabile “Simenon scandinavi” al più meditato “autori del primo giallo socialdemocratico”. Sono i creatori del malinconico Martin Beck, al suo esordio in questo primo romanzo della serie, investigatore della squadra omicidi di Stoccolma; un poliziotto vero, frustrato nella vita privata da un rapporto matrimoniale sfiorito dal quale sarebbe troppo faticoso separarsi, tormentato dal mal di stomaco, lento come un bradipo ma tenace, umano, che “non pensa mai” (appunto: “il Maigret svedese”).

 

Recensione a cura di Manuela Baldi

Come spesso mi è accaduto nella mia lunga carriera di lettrice Martin Beck è un personaggio che ho conosciuto leggendo in tedesco. Da adulta ho recuperato la serie completa in italiano, quella pubblicata da Sellerio. I gialli scandinavi sono fra i miei preferiti e Martin Beck è un personaggio che mi aveva molto colpito, è passato tanto tempo ma ricordo perfettamente che la lentezza, la serietà e la tristezza del personaggio mi avevano affascinato.

In questo libro, nel suo primo caso, è un sovrintendente della Polizia di Stato, viene mandato a dare una mano ai colleghi di una cittadina che sono in difficoltà con le indagini sul ritrovamento del corpo di una donna che non solo non si riesce ad identificare ma non si comprende nemmeno se si tratti di un omicidio oppure no. Capiamo subito che si tratta di un uomo serio e riflessivo, impegnato nel risolvere i casi che gli vengono affidati. Molto diverso dai detective duri e senza difetti. Martin Beck viene descritto come un individuo ordinario, con una vita familiare problematica. … “Invece, si mise a tamburellare con le dita sul piano di fòrmica e fissò la tazza vuota: era decorata con rose blu e aveva una sbeccatura sull’orlo, da cui scendeva una crepa scura.  Quella tazza era durata per quasi tutto il loro matrimonio. Oltre dieci anni. Era difficile che lei rompesse qualcosa, almeno in modo irreparabile. La cosa strana era che anche i figli erano uguali a lei.

In questo primo romanzo è già riconosciuto come investigatore capace: … Era sovrintendente della Polizia di stato e da otto anni era alla squadra omicidi. C’erano persone che ritenevano che nessuno in tutto il paese, fosse abile come lui nel condurre gli interrogatori. Aveva trascorso nella polizia metà della sua vita.” …

Il caso si presenta difficile se non impossibile ma con la sua calma, la riflessione, Beck non molla, rientra a Stoccolma ma mantiene i contatti con Ahlberg, il poliziotto di Motal, perché ha riconosciuto in lui un suo simile, uno che non molla. Martin Beck fuma molto, quando investiga dimentica di mangiare regolarmente, detesta la metropolitana e in genere i luoghi troppo affollati, si dedica alla costruzione di modellini. Per certi versi il personaggio è di una tristezza sconsolante, a tratti sembra che la vita gli accada, che il suo unico scopo sia quello di farla passare, è come se ci fosse una stanchezza di stare al mondo.

Come detto lo svolgimento di questo romanzo è lento, ricco di particolari sulla vita delle persone comuni, sulle storture della società svedese ma non bisogna sottovalutare Beck, la sua tenacia verrà premiata e il caso risolto, con qualche brivido, nelle pagine finali del romanzo.

Per gli amanti del giallo scandinavo Martin Beck è un personaggio da conoscere perché aiuta a comprendere molto bene i personaggi nati successivamente.

Dettagli

  • Genere: giallo scandinavo (police procedural)
  • Copertina flessibile: 315 pagine
  • Editore: Sellerio Editore Palermo (3 marzo 2005), 1^ traduz. dall’inglese Garzanti, 1973
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8838919747
  • ISBN-13: 9788838919749 ‎
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