Pepe Carvalho, l’investigatore privato, nato dalla penna di Manuel Vázquez Montalbán è uno dei personaggi che ho amato anche se brucia i libri. In Italia, tradotto magistralmente da Hado Lyria, mi permetto questa considerazione perché negli anni ho letto tutti i libri anche in lingua originale ed ho apprezzato la traduzione, è uscito sempre per la casa editrice Feltrinelli. Il libro del quale vi parlo, pur essendo il primo della serie, è uscito in Italia nel 2001. La maggior parte dei libri su Carvalho era già stata scritta e pubblicata, Montalbán morì nel 2003 e furono soltanto tre i libri postumi pubblicati. Fui molto contenta di conoscere gli inizi di Pepe Carvalho, il cui passato come agente della CIA era conosciuto, sperando di scoprire qualcosa in più di questo personaggio. Inizialmente il libro mi spiazzò, non c’entrava nulla con il personaggio che amavo, non era un giallo, dalla copertina si capiva di cosa trattasse, era pieno di citazioni, surreale, mescolava fatti storici con la fantasia. A pelle sentivo che era una scrittura sperimentale e in effetti una volta finito capii che andava preso per quello che era, un libro dove Montalbán sovvertiva tutti i registri della scrittura, mescolando abilmente generi e stili. In un’intervista a Montalbán lessi che dopo una sera in compagnia del suo amico José Batllò e varie bottiglie decise di scrivere una storia semplice di guardie e ladri, un po’ all’americana.
Trama
Qui nasce Pepe Carvalho, super agente segreto gallego con licenza di uccidere, ex iscritto al partito comunista spagnolo e ora membro della Cia. John Kennedy è appena diventato presidente e il suo clan vive nel cosiddetto Palazzo delle Sette Galassie, una meraviglia architettonica sospesa fra le nubi, sopra la Casa Bianca, dove si collezionano celebrità. Finora inedito in Italia, “Ho ammazzato J.F. Kennedy”, è stato scritto nel 1970, quando per molti il sogno impossibile era uccidere il generale Franco.
Recensione a cura di Manuela Baldi
Immaginatevi il “Palazzo delle Sette Galassie”, sospeso a mezz’aria sopra la Casa Bianca, il clan Kennedy, Carvalho come guardia personale del Presidente e già agente CIA.
Immaginatevi “Bacterioon è visibile soltanto grazie alla potente lente del microscopio Davy Crockett piazzato sul satellite artificiale Moonstar… Non si sa nulla sulla vera natura di Bacterioon. Lo si suppone presente in ogni tempo e luogo , autogenerantesi e autoconsapevole. Ancor più misteriosa è la mutazione che gli permette di entrare in rapporto intelligente con gli esseri umani e formare, tra altre associazioni, quella dei corpi speciali di agenti segreti che attivano in tutto il mondo la lenta ma sicura conquista voluta da Bacterioon.”
Immaginatevi un racconto che cambia narratore.
Immaginatevi personaggi storici reali, mescolati ad altri inventati ma all’interno di questa storia assolutamente plausibili.
Immaginatevi il Pepe Carvalho, l’investigatore privato spagnolo che avete conosciuto attraverso i libri di Montalbán e poi leggete come viene descritto in questo libro.
Nonostante tutta la vostra immaginazione dubito che riuscirete ad immaginare com’è questo libro. Come ho già dichiarato in premessa, lo lessi perché volevo conoscere il personaggio, saperne di più. Cosa lo aveva fatto diventare il Pepe Carvalho che brucia i libri? Non trovai una risposta allora e oggi rileggendo il libro per la rubrica la risposta mi manca ancora. Ho capito da tempo però che non è importante avere tutte le risposte, a me basta godere delle storie e quelle di Manuel Vázquez Montalbán su Carvalho sono da conoscere.
Consigliato a chi ama leggere tutto di un personaggio, con l’avvertenza, ma no niente avvertenze, fatevi sorprendere.
Dettagli
- Genere: giallo
- Copertina flessibile: 164 pagine
- Editore: Feltrinelli (10 settembre 2001) (1^ uscita Feltrinelli 2001)
- Universale Economica Feltrinelli/noir
- Lingua: Italiano
- ISBN-13: 978-8807840067