Lupo mannaro – Carlo Lucarelli

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Trama ufficiale

Un serial killer sulla via Emilia. Di notte sbrana a morsi giovani prostitute, di giorno fa l’imprenditore e il politico di successo, difensore appassionato della famiglia e dell’ordine. L’ingegner Velasco è un killer del tutto privo di sensi di colpa, dunque imprendibile. Al commissario Romeo che lo insegue senza poterlo fermare Velasco dichiara che sí, certo che uccide le sue vittime a morsi, anzi: “La domanda non è perché, ma perché no”. Romeo è un perdente, non molto affidabile: è minato, forse, da una malattia rarissima, ha un matrimonio a pezzi e un passato di sinistra poco presentabile. Velasco è un vincente. Un impeccabile padre di famiglia, dedito al bene dell’Azienda. Nella ricca e mutante Italia degli anni Novanta, il rapporto tra i due è il cuore di un noir dove tutto è capovolto, allucinato, dove nessuna verità sembra reggere e gli estremi si toccano. Per fortuna accanto a Romeo c’è Grazia, la ragazza con la pistola, qui al suo debutto ufficiale.

Recensione a cura di Dario Brunetti

Sullo schermo le ragazze di “Non è la Rai“ saltando sul bordo di una piscina, mentre Ambra squittiva nel microfono una risata nevrotica, a singhiozzo.

  • Non ti sembra di essere un po’ vecchio per guardare le ragazzine?

Per introdurre il romanzo breve di Carlo Lucarelli dal titolo Lupo mannaro era necessario questo piccolo estratto del testo.

A rivolgersi all’uomo seduto comodo sul divano è Cristina, moglie dell’ingegner Velasco, imprenditore, politico e ottimo padre di famiglia, un uomo tutto d’un pezzo, di grande affidabilità e carisma, stimato e ben voluto da tutti.

Dietro a una figura di una persona perbene, almeno solo in apparenza, si cela il vero volto del male, perché di notte l’ingegner Velasco è uno spietato serial killer che uccide delle prostitute dedite alla tossicodipendenza.

Una frase rimbomba nella sua testa al momento dell’efferato delitto e colpisce, nell’incredulità, il lettore, “L’unica cosa che  non so e perché le mordo”.

L’ingegner. Velasco è un lupo mannaro che si apposta, scruta le sue vittime, le accoglie nella sua confortevole macchina e nel buio le uccide mordendole senza alcuna pietà e rimorso, addirittura in uno degli omicidi tenterà di ululare, ma non potrà che ridere di sé stesso in maniera ebete, perché la sua non è nient’altro che un’imitazione mal riuscita.

Quel che è vero è dato dal fatto che i lupi non si trovano solo nelle favole, forse esistono per davvero sotto varie forme a tal punto da prendere le sembianze di un essere umano.

Siamo in Emilia e forse i lupi mannari agiscono di notte, sono dei mostri che non danno appuntamento perché sono lì per tendere agguati.

La mente mi porta indietro nel tempo ripensando al mostro di Modena, e Carlo Lucarelli con questo romanzo si ispira proprio a lui.

Negli anni 80 nelle campagne che circondavano la città, vennero rinvenuti in un casolare dei cadaveri di giovani prostitute tossicomani orribilmente sfigurate.

L’ingegner Velasco si inebria della purezza del male, rimanendo pur sempre un insospettabile; a lui si contrappone il commissario Romeo che può sembrare un eterno sconfitto e che rappresenta il bene e il trionfo della legge. Per entrambi può essere solo l’inizio di un duello all’ultimo sangue, ma non sarà così perché a loro due si aggiunge una figura molto importante e lo sarà anche per i prossimi romanzi dell’autore emiliano, l’ispettrice Grazia Negro che in questo primo thriller fa il suo esordio.

Tre protagonisti dipinti ad arte da Carlo Lucarelli, non ci resta che ammirarne le più evidenti sfumature, come se questi personaggi fossero rappresentati in un quadro che restiamo li ad osservare attentamente, cercando di apprezzarlo grazie alle giuste tonalità dei suoi colori.

Lupo mannaro seppur è un thriller annunciato nella sua trama e nel modo in cui è stata costruita,  rappresenta una piccola gemma letteraria del genere tanto caro ai lettori, gode del suo fascino per la maniera in cui riesce a catalizzarne l’attenzione, per i dialoghi serrati, veloci e scattanti come una combinazione di colpi da parte di un pugile, talmente efficaci da mettere knock out qualsiasi avversario.

Un thriller significativo per il suo periodo di uscita, il 1994, la nascita del Governo Berlusconi e nell’anno precedente venne composta la canzone Delusa di Vasco Rossi appartenente all’album Gli spari sopra che fu dedicata al programma di Gianni Boncompagni, Non è la Rai, dove tante ragazzine cantavano la maggior parte delle volte in play back, brani di successo che hanno rappresentato la storia della musica.

Il lupo della canzone di Vasco Rossi era proprio lui, quel Gianni Boncompagni che guidava le ragazze e dava loro suggerimenti sul modo in cui dovevano intrattenere il telespettatore, il programma televisivo sconvolse l’opinione pubblica e tra il cantante emiliano e il regista romano fu uno scontro molto acceso.

In questo parallelismo perfetto, Lucarelli coglie bene il momento per trarne spunto e costruire un thriller memorabile, ermetico ma ricco di spunti di riflessione.

Non ci resta che tornare a quel comodo divano dove c’è quell’uomo che osserva delle innocenti ragazzine che ballano e si divertono a loro insaputa, in quel che tanti anni dopo un genio del teatro, tal Carmelo Bene, nella trasmissione Macao più o meno con lo stesso canovaccio di Non è la Rai, irromperà sulla scena come suo solito fare e non potrà che appurare la divina stupidità figlia di quei programmi televisivi che lasceranno in eredità un paese perdente e alquanto mediocre.

Ogni romanzo ha la sua colonna sonora e il brano dedicato è Delusa di Vasco Rossi

Buon ascolto!

https://youtu.be/mYZ8TlVq4E8?si=lzYAQAOHYLhoJXmm

 

Dettagli

  • Editore ‏ : ‎ Einaudi (25 maggio 2021)
  • Genere : Thriller
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 88 pagine
  • ISBN-10 ‏ : ‎ 8806249495
  • ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8806249496
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