Se il sole muore – Oriana Fallaci

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Trama

Partendo dal valore politico e simbolico della corsa alla conquista della Luna, la grande scrittrice ci accompagna nel clima elettrizzante di un’America che stava ridisegnando se stessa e il mondo e si interroga sulle trasformazioni individuali e sociali portate dallo sviluppo tecnologico: divisa tra lo scetticismo del padre, convinto che gli “uomini avranno sempre gli stessi problemi, sulla Terra come sulla Luna”, e l’entusiasmo per gli orizzonti aperti dal progresso, la Fallaci fa emergere con incredibile intuito i rischi dell’alienazione tecnologica e, allo stesso tempo, racconta i sogni e il “disperato ottimismo” di un Occidente lanciato verso la conquista del futuro.

 

Recensione a cura di Manuela Baldi

A mio padre che non vuole andar sulla Luna perché sulla Luna non ci sono fiori né pesci né uccelli. A Teodoro Freeman che morì ucciso da un’oca mentre volava per andare sulla Luna. Ai miei amici astronauti che vogliono andar sulla Luna perché i Sole potrebbe morire.”

Se il Sole muore” di Oriana Fallaci, è un libro che ho letto da ragazzina e come molte mie letture lo devo alla mia insegnante di Italiano, che puntualmente ci dava elenchi di libri da leggere, non imponeva, ci spingeva a scegliere ed era sempre pronta a discuterne con noi. Il modo di scrivere di Oriana Fallaci mi piaceva molto e la seguivo anche leggendo i suoi articoli.

Il libro nasce come un diario per il padre ed è a lui che Fallaci si rivolge anche polemicamente, per spiegare la necessità dell’uomo di andare sulla Luna. È il racconto in prima persona di un anno di vita trascorso negli Stati Uniti fra astronauti e scienziati per capire e raccontare il mondo tecnologico e l’importanza, anche politica, della conquista della Luna.

È passato tanto tempo (il libro è del 1965) ma per capire quegli anni, quelle pulsioni, il libro è ancora valido. Fallaci diretta e schietta e il racconto che fa al padre è il racconto che fa a noi, che aiuta a capire certe dinamiche. Scrive Fallaci, rivolgendosi al padre: …”Questo libro è un diario, papà, il diario di un anno della mia vita: e io te lo offro per continuare il discorso che aprimmo su quella goccia di luce.”

Fallaci è digiuna di tecnologia spaziale e quindi le sue domande sono quelle che ognuno di noi avrebbe potuto fare. Da brava giornalista, racconta anche le passioni che animano scienziati e astronauti. La sua però è un’indagine a tutto tondo e quindi intervisterà anche le mogli degli astronauti per capire il loro stato d’animo e rivolgendosi al padre le definirà donne coraggiose, proseguendo in questo suo ragionare farà un parallelismo con la propria madre che trovò il coraggio di opporsi all’arresto di suo marito da parte dei nazisti. Nel suo riflettere porge quella che è la sua conclusione ciò che muove queste donne forse non è questione di coraggio, ma di amore.

Intervisterà anche Wernher von Braun che le riporterà alla mente dolorosi ricordi del passato, dei tempi di guerra. In parte si riconcilierà con i Tedeschi conoscendo e intervistando Ernst Stuhlinger lo scienziato incaricato della costruzione dell’astronave per Marte, che le regalerà una conchiglia e le darà un grande dispiacere dicendole che la Luna non è bianca ma nera. Nella sua inchiesta, nel suo vivere accanto agli astronauti, diverrà amica con alcuni di loro, tanto da chiamarli fratelli e grande sarà il suo dolore quando uno di loro, Teodoro, morirà. …”Un uomo, un fratello se n’era andato; altri uomini, altri fratelli se ne sarebbero andati, tagliati di colpo come il tronco di un albero su cui si abbatte l’accetta… ma il mondo restava una lunga promessa e il cielo donava tante case accese, papà. E se la Terra muore, e se il Sole muore, noi vivremo lassù. Costi quello che costi.

Dicevo sopra che il racconto di Fallaci ci aiuta a comprendere le dinamiche delle cose che accadevano in quegli anni, la società americana, così diversa dalla nostra, la spinta politica per arrivare primi alla conquista dello spazio, della Luna in modo particolare, la fatica di chi, come il padre di Fallaci, non comprendeva la necessità di “conquistare” la Luna, ma soprattutto un confronto generazionale, fra le convinzioni di un padre e la voglia di comprendere di una figlia.

 

Dettagli

  • Genere: narrativa, inchiesta giornalistica
  • Copertina flessibile: 632 pagine
  • Editore: Rizzoli (ultima edizione settembre 2014, 1° uscita 1965)
  • Collana: Best BUR
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-13: ‎ 978-8817077675
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Una risposta

  1. Per la rubrica ho ripreso in mano il libro e l’ho riletto. È passata una vita, la mia, ma per capire quegli anni, quelle pulsioni, il libro è valido ancora oggi. Fallaci diretta e schietta e il racconto che fa al padre è il racconto che fa a noi, che aiuta a capire le dinamiche che spingevano ad andare sulla Luna, ad arrivarci per primi. Inevitabilmente ho ripensato alla me ragazzina che legge e cerca di comprendere fatti che vanno ben oltre la scienza.

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