Recensione a cura di Dario Brunetti
Dopo la pubblicazione dei romanzi Il paradiso non ha un angolo retto e Amarga, editi da Homo Scrivens, ritorna Paola Iannelli con il nuovo noir dal titolo Uno sguardo innocente uscito per la Mursia editore nella collana Giungla Gialla diretta dal curatore Fabrizio Carcano.
Chiaia è uno dei quartieri più prestigiosi della città di Napoli rappresentato da eleganti palazzi storici e musei, graziose villette situate nella zona collinare e infine il magnifico lungomare di Mergellina.
Una zona tranquilla in apparenza, se non fosse per le urla di donne di quartiere che fanno parte dello spaccato di vita popolare e quegli odori di cucina della migliore tradizione partenopea, ma Napoli non può fare a meno di nascondere il suo fascino irresistibile e le grandi città sono così, le possono raccontare solo quelli che le vivono realmente nella loro quotidianità camminando per quei vicoli pieni di gente.
Un assassino si aggira solitario nel quartiere, ha una missione da portare a termine che è figlia di un rancore che sembra aver trovato dimora nella sua intimità, ma che al momento opportuno è pronto a compiere quell’orribile gesto che sa di giustizia personale, a discapito di un essere innocente, solo perché l’odio è un sentimento pronto a esplodere prima o poi. Una vendetta ingiusta per chi la subirà che sembra avvenire in maniera infima e silenziosa e in uno stato di calma apparente.
Gabriele è un bambino affetto da Sla e vive attaccato ai macchinari. Si prende cura di lui solo ed esclusivamente Kira. Il piccolo è nato da una relazione tra la donna e Gennaro Scardia detto il Corvo, il potente boss del Lotto Zero, ormai latitante e costretto anche lui alla totale infermità e impotenza a causa di una sparatoria. Al Corvo hanno spezzato le ali? Forse, perché nella sua immobilità, cova tanta di quella rabbia che si trasforma in un ordine da eseguire.
Gabriele e il Corvo conducono una vita identica, ma non sono le due facce della stessa medaglia: il primo rappresenta l’innocenza e il dolore, il secondo invece il male alimentato da un odio trasformatosi in cattiveria, anche dettato dal senso di impotenza per non aver potuto accudire suo figlio Gabriele, dato in gestione al suo premuroso uomo di fiducia, Arturo Tripoldi, marito di Kira e legale dalla doppia vita, custode di un segreto inconfessabile. Ma l’improvvisa e sospetta morte del piccolo Gabriele seminerà il panico nella struttura dell’edificio storico e di quel lussuoso appartamento stracolmo di sofferenza e dolore
Una lettera anonima farà aprire un’indagine alla brigadiera Titta Longano che andrà alla ricerca di una verità nascosta nelle mura di quel condominio che lascerà ferite profonde di una tragedia senza fine.
Paola Iannelli è una delle più raffinate e pregevoli firme del noir italiano sempre dotata di quel tocco di classe che la contraddistingue nel raccontare storie. Uno sguardo innocente è un noir torbido e intenso maneggiato con cura e con la delicatezza che si richiede per una storia scolpita nella perdita e nel dolore.
Le avversità della vita le pagano sempre i più deboli per colpa di gente senza scrupoli che vive a causa di un perssistante rancore che sembra non avere mai fine.
Un romanzo forte che accoglie solo gli sconfitti di questa drammatica storia, ai protagonisti come la brigadiera Titta Longano e il giornalista di cronaca nera Gegè Scognamiglio non resta che prendere atto di una realtà crudele che lascia un segno indelebile nelle vite dei personaggi magistralmente descritti dall’autrice.
Si cerca la profondità dei sentimenti umani, laddove non ci sono e allora non ci resta che rispettare il silenzio di vittime innocenti strappate a quell’amore puro e dolce che un mondo così malvagio e spietato non ha saputo donare.