Recensione a cura di Dario Brunetti
Torino tamarindo segna il ritorno di Ivano Barbiero e del commissario Aldo Piacentini alle prese con uno sconcertante omicidio.
Nei sotterranei della Chiesa dei Santi Maurizio e Lazzaro viene rinvenuto un cadavere mummificato che è di certo stato sottoposto a un esperimento.
Per il medico legale sarà un’impresa capire cosa ha ucciso quest’uomo e arrivare a scoprirne l’identità.
Il romanzo è arricchito da tanti personaggi: c’è il ritorno dalla Spagna del pericoloso, quanto spietato, killer Antonio Ponto, pronto a destabilizzare nuovamente il capoluogo piemontese, (il commissario Piacentini dovrà dunque vivere in condizione di massima allerta) poi sulle tracce del serial killer troviamo anche il maggiore dei Carabinieri Stefano Tangitano, denominato “Rosso Fumante “ e infine da Venezia rientra l’agente segreto Stella per rivedere la sua amata e saldare qualche conto in sospeso.
Una Torino avvolta nel mistero di quei luoghi oscuri che nascondono più di un segreto, con i personaggi leggermente invecchiati dal precedente romanzo, che sono protagonisti o pedine di una storia piena di intrighi.
Barbiero tiene bene saldi i fili di una trama articolata, regalandoci un noir spiazzante, ambientato in una Torino che sembra sconosciuta agli occhi del lettore. L’autore con audacia la rende enigmatica e sfuggente, ce la fa ammirare in una veste sicuramente più tetra, in cui il buio prende forma e consistenza attraverso quel colore della notte e dei sotterranei che sono teatro degli orrori.
Lo stile di scrittura si rivela del tutto scorrevole e molto coinvolgente per una storia che regala sorprese.
Una Torino degli anni ’60 che non ti aspetti, ho potuto apprezzare questo noir proprio per la sua imprevedibilità e per quella voglia di stupire il lettore. Un esperto cronista di nera come Barbiero ha saputo mettere in piedi una storia piena di incastri, per il commissario Piacentini sono tempi difficili e le matasse da sbrogliare saranno veramente tante.
Sono sicuro che l’autore non ci farà mancare un terzo romanzo, intanto godiamoci questa avventura dal sapore dolce e aspro proprio come il tamarindo.