Tenebre e Ossa. Grishaverse
“Il dolore e la paura mi vinsero. Urlai. La parte nascosta dentro di me risalì con impeto in superficie. Non riuscii a fermarmi. Il mondo esplose in una sfolgorante luce bianca. Il buio si infranse intorno a noi come vetro”. L’orfana Alina Starkov non ha grandi ambizioni nella vita, le basterebbe fare al meglio il suo lavoro di apprendista cartografa nell’esercito di Ravka, un tempo nazione potente e ora regno circondato dai nemici, e poter stare accanto al suo buon amico Mal, il ragazzo con cui è cresciuta e di cui è innamorata da molto tempo. Ma il destino ha in serbo ben altro per lei. Quando il loro reggimento attraversa la Faglia d’Ombra, la striscia di oscurità quasi impenetrabile che taglia letteralmente in due il regno di Ravka, lei e i suoi compagni vengono attaccati dagli esseri spaventosi e affamati che lì dimorano. E proprio nel momento in cui Alina si lancia in soccorso dell’amico Mal ferito gravemente, in lei si risveglia un potere enorme, come una luce improvvisa e intensa in grado di riempirle la testa, accecarla e sommergerla completamente. Subito viene arruolata dai Grisha, l’élite di creature magiche che, al comando dell’Oscuro, l’uomo più potente di Ravka dopo il re, manovra l’intera corte. Alina, infatti, è l’unica tra loro in grado di evocare una forza talmente potente da distruggere la Faglia e riunire di nuovo il regno, dilaniato dalla guerra, riportandovi finalmente pace e prosperità. Ma al sontuoso palazzo dove viene condotta per affinare il suo potere, niente è ciò che sembra e Alina si ritroverà presto ad affrontare sia le ombre che minacciano il regno, sia quelle che insidiano il suo cuore.
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Per una volta ho fatto una cosa che da lettore non si dovrebbe fare! Ho visto prima la serie tv e poi ho letto il primo capitolo della trilogia del Grishaverse. Sicuramente non farò mai più una cosa del genere, ma avendo nella mia mente le immagini della serie, che sono anche andata a rivedere durante la lettura, ho potuto constatare la quantità di materiale che cambiano a livello televisivo! Hanno cambiato anche il finale del primo libro. Avevo sentito che la prima stagione era il risultato del mischiume fatto tra il primo libro e il secondo, ma molte cose lette nel primo non le ho ritrovate. Dopo aver ultimato Tenebre e ossa mi accingerò a leggere il secondo libro, Assedio e tempesta, per vedere quante cose hanno ripreso dalla vera storia. L’autrice, Leigh Bardugo, trascina il lettore in un mondo fantastico ambientato in una Russia fantastica dove i ragazzi vengono esaminati per vedere se hanno poteri Grisha che saranno d’aiuto all’Oscuro per richiudere una faglia fatta di tenebre creata molto tempo prima. I Grisha sono magici e hanno compiti diversi in base alla loro magia, la protagonista, Alina, è una di loro, ma ha sempre nascosto il suo potere. La scrittura dell’autrice è complessa e scorrevole allo stesso tempo, un problema, che non piace a molti e nemmeno a me, è che la Bardugo fa parlare la protagonista in prima persona, di solito rimane più gradita la forma in terza persona. Un altro problema è dato dal personaggio di Alina per il fatto che potrebbe risultare noiosa quando è restia ad usare il suo potere che molti avrebbero accettato come un dono immenso o quando si comporta come una bambina davanti ad altri Grisha. Lei può evocare la luce ed è l’unica con quel potere, invece non vuole usarlo perché non vuole staccarsi da Mal suo carissimo amico oppure solo perché ha una grandissima confusione in testa. Anche se non riesce a dirgli nulla è comunque gelosa di lui, il quale si farebbe anche sparare per lei. Diciamo che è un personaggio che in molti reputano quasi insignificante, alla stessa stregua di molti altri protagonisti fantasy che non reagiscono, che rimangono come esterrefatti dall’inizio fino a quasi la fine, che non servono per molto tempo durante la storia. Togliendo Alina, che può risultare subito antipatica, gli altri personaggi sono tutti da scoprire e le terre dove compiono azioni sono tutte da immaginare, soprattutto la faglia che oscure nebbie ricoprono e che oscure creature abitano. La storia inzia con Mal e Alina ospiti di un orfanotrofio portati lì dopo esser rimasti soli, due dei tanti, a causa di guerre di confine. In quella struttura dovevano imparare a eggere e scrivere e ad apprendere un mestiere. Difatti i due protagonisti finiscono nel primo esercito, come tracciatore Mal e come cartografa Alina. Un giorno l’Oscuro decide di attraversare la faglia e su quella nave salirà Mal, ma non Alina che farà di tutto per esserci e da lì si scoprirà il suo potere Grisha, un potere abbagliante che fara inginocchiare qualcuno o che infastidirà altri. Un mondo difficile, contorto, maligno, dove un flebile amore fa capolino e dove la paura è dietro un albero di un bosco o dietro la casa di un villaggio. La Bardugo è l’autrice anche del thriller La nona casa, intenso e difficile, come potrebbe apparire anche questo fantasy perché non tutti i fantasy si assomigliano fortunatamente, non tutti i fantasy sono per bambini. Sperando di approfondire la storia sull’Oscuro vi do appuntamento al secondo capitolo della trilogia!

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