Recensione a cura di Corrado Pelagotti
La storia di questo ultimo romanzo di Rachel Abbott è un intreccio di relazioni un po’ alla Agata Christie, dove i rapporti interpersonali, i dialoghi, le dinamiche psicologiche sono narrati impeccabilmente, tanto da rendere gli avvenimenti slegati dal momento storico in cui si svolgono. Pur essendo ai giorni nostri, potrebbe infatti essere ambientata cinquanta, cento anni fa, e non farebbe alcuna differenza, perché la Abbott ha costruito un puzzle che si compone pazientemente, pezzo dopo pezzo, basandosi esclusivamente sulle interazioni umane. Nove personaggi si confrontano in un ambiente dai confini precisi, dove il mondo esterno non interferisce. Quello che conta sono loro, le loro reciprocità, i segreti, le cose non dette, le bugie, le scomode verità.
C’è un evento accaduto nel passato che pesa come un macigno sul fragile equilibrio di un’amicizia antica ma ormai logora, dove i rapporti di forza non sono bilanciati. Qualcuno ha fatto qualcosa di spaventoso, o almeno questo è quello che l’autrice ci fa intuire all’inizio, e forse è arrivato il momento della nemesi.
Questo momento viene tuttavia rimandato di un anno, perché la persona oggetto delle violenze del passato muore annegata. Suicidio od omicidio?
La resa dei conti ci sarà, perché le otto persone superstiti si isoleranno ancora, nello stesso ambiente, con le stesse dinamiche, e piano piano le verità nascoste verranno a galla fino a far luce sugli accadimenti del passato e sull’annegamento dell’anno precedente.
C’è un assassino, ma chi è? Otto sospetti, di cui uno è la voce narrante principale, gli accadimenti ci sono raccontati principalmente da lei. Potrebbe mentirci?
Il mistero va avanti fitto fino a circa metà del libro, dove viene introdotto un nuovo elemento, necessario alla comprensione finale degli accadimenti, ma forse troppo rivelatore. E questa è forse l’unica pecca di questo romanzo, perché intuire il finale, o almeno una parte di esso, di un libro giallo è un punto d’orgoglio e uno dei propositi di partenza del lettore, ma alla fine si è sempre più contenti se si scopre di essere stati ingannati.
Libro perfetto per trarci un film. Dialoghi interessanti, personaggi ben caratterizzati, mai noioso.
Consigliato.