Qualcuno che conoscevo
Se la sorte ti ha riservato un parto trigemellare, meglio prenderla con umorismo. Forse è per questo che Valentina Bronti, trentenne, torinese, una carriera messa tra parentesi, ha scelto per le sue tre bambine i nomi di Emilia, Carlotta e Anna, come le celebri sorelle Brontë. Conservare alto l’umore non è così facile per Valentina, una vita incastrata tra illusori tutorial sulle pulizie domestiche e una relazione fallimentare con Marco, il padre delle bimbe che si è ritirato a dormire nello sgabuzzino. Finché un giorno viene convocata all’asilo perché le tre piccole pesti hanno tentato la fuga trascinando con sé una compagna. Davanti alla direttrice, c’è un’altra mamma: Chiara Barberis. Altezzosa e severa, Chiara lascia in Valentina una strana impressione. Un’impressione confermata dalla scoperta che si tratta proprio di «quella» Chiara Barberis: la sorella di Elisa, la ragazza scomparsa inspiegabilmente dieci anni prima, quasi inghiottita dal buio di una Torino che da sempre ha fatto del mistero il suo secondo volto. È così che Valentina si ritrova in una storia piena di ombre e bugie. Con un entusiasmo e una sagacia sorprendenti, prima di tutto per lei, si tuffa nelle strade, nei palazzi signorili, negli atenei della città, improbabile ma tenace investigatrice. Ciò che Valentina scoprirà di Elisa, di Torino e soprattutto di sé stessa è la materia spumeggiante di questo romanzo, capace di tratteggiare un personaggio attualissimo in cui convivono senso di inadeguatezza, acume e un’ostinata vitalità.
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Se la sorte ti ha riservato un parto trigemellare, meglio prenderla con umorismo. Forse è per questo che Valentina Bronti, trentenne, torinese, una carriera messa tra parentesi, ha scelto per le sue tre bambine i nomi di Emilia, Carlotta e Anna, come le celebri sorelle Brontë.
Conservare alto l’umore non è così facile per Valentina, una vita incastrata tra illusori tutorial sulle pulizie domestiche e una relazione fallimentare con Marco, il padre delle bimbe che si è ritirato a dormire nello sgabuzzino.
Finché un giorno viene convocata all’asilo perché le tre piccole pesti hanno tentato la fuga trascinando con sé una compagna. Davanti alla direttrice, c’è un’altra mamma: Chiara Barberis. Altezzosa e severa, Chiara lascia in Valentina una strana impressione. Un’impressione confermata dalla scoperta che si tratta proprio di «quella» Chiara Barberis: la sorella di Elisa, la ragazza scomparsa inspiegabilmente dieci anni prima, quasi inghiottita dal buio di una Torino che da sempre ha fatto del mistero il suo secondo volto.
È così che Valentina si ritrova in una storia piena di ombre e bugie. Con un entusiasmo e una sagacia sorprendenti, prima di tutto per lei, si tuffa nelle strade, nei palazzi signorili, negli atenei della città, improbabile ma tenace investigatrice. Ciò che Valentina scoprirà di Elisa, di Torino e soprattutto di sé stessa è la materia spumeggiante di questo romanzo, capace di tratteggiare un personaggio attualissimo in cui convivono senso di inadeguatezza, acume e un’ostinata vitalità.

Qualcuno che conoscevo è il romanzo di esordio di Francesca Mautino che ci regala il personaggio di Valentina alla quale è impossibile non affezionarsi.

Mamma di tre gemelle, un matrimonio in crisi e una crisi personale che molte donne attraversano dopo la gravidanza, con la mternità o semplicemente con se stesse quando ognuna fa i conti con la strada che sta perorrendo.

Valentina si imbatte quasi per caso nella storia di Chiara, sorella di una mamma dell’asilo frequentato dalle gemelle, scomparsa dieci anni prima e della cui scomparsa non si è mai fatta realmente chiarezza.

Inizia ad indagare quasi per caso ma poi non riesce a fermarsi e si farà aiutare da Marco, padre delle gemelle e suo compagno di vita e soprattutto giornalista, che dapprima scettico la aiuterà a dipanare questa fitta e strana storia.

Cercare la verità sulla scomparsa di Chiara porterà Valentina a cercare tante verità anche personali e a scoprirne di non piacevoli sulla sua storia con Marco.

Riuscirà a scoprire cosa realmente è accaduto ad Elena? Quanto gli incontri lungo il cammino alla ricerca della verità cambieranno la vita e la percezione di se stessa di Valentina?

Il finale è tutto da leggere, l’autrice riesce perfettamente nel nascondere la verità fino all’ultimo e a regalare al lettore colpi di scena assolutamente inattesi.

Una scritura fresca, mai barocca e piacevole, impossibile non affezionarsi a Valentina e anche a Marco, e mi auguro che Francesca Mautino continui a narrare di Valentina e della sua evoluzione con altri romanzi.

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