Per favore non toccatemi i disabili
Il romanzo racconta la storia d’amore fra Linda e Giovanni, due ragazzi in carrozzina, che disabili non lo erano ma lo sono diventati. Un libro manifesto che ci fa tanto ridere ma anche tanto riflettere perché con leggerezza ci mette sotto gli occhi quanto possa essere complicata la vita di chi ha difficoltà fisiche. Lello Marangio è tra gli scrittori più amabili quando parla dei disabili. Una credibilità che si è guadagnato col precedente successo (Al mio segnale scatenate l’Infermo) e che dimostra come l’ironia, anche su sé stessi, si confermi lo strumento più efficace per squadernare pagine di verità che non sempre la società odierna è predisposta a leggere. Insomma, la penna ironica e pungente di Lello, due cifre rare oggi, serve anche a scomodare quelli più abili a distrarsi dai disabili. (Gino Rivieccio)
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Per favore non toccatemi i disabili è la quinta opera dell’autore e umorista partenopeo Lello Marangio uscita per la casa editrice Homo Scrivens.

Il romanzo vede protagonista Giovanni Formisano, un giovane disabile di 36 anni professione grafico pubblicitario, che un giorno, mentre stava facendo il suo consueto bagno in piscina, si scontra dando la cosiddetta capocciata a una ragazza.

Quel che sarà un incidente e che porterà a un piccolo scontro verbale si trasformerà nell’inizio di una relazione che sfocerà in una storia d’amore.

Il nuovo amore si chiama Linda anche lei una ragazza che disabile lo è diventata esattamente come Giovanni. Linda è una violinista e inviterà il giovane ad assistere al suo concerto, ma non sa che il povero Giovanni ha un nemico ostico da affrontare, l’ascensore guasto che sarà l’antagonista di questa incredibile storia che metterà spalle al muro il povero protagonista che abitando al settimo piano lo costringerà spesso a rimanere in casa.

Una problematica che attanaglia molti disabili e che riscontriamo giornalmente nella nostra quotidianità. Ma solo chi questa tematica la vive può raccontarla e Lello Marangio si serve come sempre di una buona dose di ironia per affrontarla, mettendo al centro dell’attenzione il protagonista di questa storia e il suo acerrimo nemico, l’ascensore, che rappresenta l’ostacolo giornaliero, soprattutto se è costantemente fuori servizio.

Immaginatevi delle vecchie palazzine con quegli ascensori che si guastano costantemente e costringono migliaia di disabili a restare relegati in casa e dove viene spiegato loro che trattandosi di riparazione straordinaria ci vorrebbero preventivi per sistemare il guasto e intanto i giorni passano!

Sono davvero in tanti a dover sopportare questa incresciosa situazione, soprattutto quando ci sono casi di assoluta gravità, come gente che deve sottoporsi a delle cure giornaliere.

Quel che sembra un libro che regala al lettore risate e ore gradevoli di spensieratezza, si rivelerà soprattutto un testo di forte denuncia sociale, che può servire per scuotere le coscienze di ognuno di noi, perché forse è arrivato il momento di dire BASTA a queste ingiustizie che quotidianamente i disabili subiscono e diventa necessario puntare il dito contro le istituzioni, affinché possano tutelarli al meglio, per fare in modo che non vivano situazioni di disagio.

Il 3 dicembre del 1981 è stata istituita dall’Onu la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, l’attenzione si è parzialmente focalizzata nel definire solo ed esclusivamente gli aspetti assistenziali e curativi, per poi, successivamente, passare alla valorizzazione della disabilità integrando gli stessi all’interno della società. Un approccio mirato all’inclusione nei vari ambienti sociali, ma ancora oggi, riscontro, con fatica da parte della nostra società, molte volte ahimè anche in ambito lavorativo ad andare incontro alle esigenze dei disabili, dando loro le giuste e concrete pari opportunità.

L’amore di Giovanni e Linda andrà oltre i confini e gli ostacoli e vincerà su tutto, al lettore non basterà questa volta solo sorridere ma sensibilizzarsi e immedesimarsi nella realtà di questi due giovani protagonisti.

Non mi resta che dire ancora grazie Lello Marangio e assieme all’ottimo Giovanni esclamo a gran voce questo appello Per favore non toccatemi i disabili!

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