Romano de Marco mette a segno un altro successo e ci regala un romanzo ricco e ben strutturato. Non si discosta affatto dal suo modo di scrivere rispettando i suoi tempi di realizzazione e narrazione.
Un altro bel colpo insomma con il ritorno dei suoi personaggi storici: Marco Tanzi, Luca Betti e la loro amicizia incondizionata.
Un noir molto scuro con tinte fosche e giusta suspense del thriller che De Marco sa mantenere. Il lettore non si annoia e fino alla fine si perde nell’intreccio di eventi anche rocamboleschi. Come sempre le descrizioni sono asciutte ed essenziali, i dialoghi, molti, danno la netta sensazione del vissuto e spiegano maggiormente i sentimenti dei personaggi. Quasi una sceneggiatura da film, scritta al presente e a volte in prima persona. Il lettore vive l’attimo totalmente, lo può cogliere appieno. Nelle pagine si corre per le strade di Milano e quasi ci si sente protagonisti, come essere presenti sulle scene, come avere uno sguardo da “grande fratello”, una telecamera sempre accesa sui fatti. Il tema trattato è un tema terribile di cui sentiamo anche troppo parlare, la pedofilia a tutti i livelli, i giri economici sotto una pratica tanto aberrante, le falsità che ci vengono propinate, la beneficenza che nasconde i racket e il malaffare. L’autore mette tutto in luce romanzando i fatti con maestria, legando i personaggi in un intreccio contorto e spaventoso. Ci sono i sentimenti in ballo, soprattutto quelli dei protagonisti, ma anche quelli del lettore che non può discostarsi dalla storia. C’è l’amore per i figli, la paura e l’odio, l’amicizia e la fiducia, quelle incondizionate che ti portano a scegliere di aiutare qualcuno senza starci troppo a pensare. Insomma, come detto, è un romanzo ricco, dai tempi di lettura serrati, non c’è tempo neanche per prendersi una pausa, si va avanti veloci fino alla fine, si corre per le strade della città di giorno e di notte, in una Milano moderna che fa da sfondo ma non si impone come personaggio. Milano con i suoi tempi e il suo saper vivere, Milano che non vuole essere troppo preponderante ma che nasconde fra le sue pieghe ciò che mai saremmo avvezzi a voler immaginare. Romanzo da non perdere che conferma le doti di scrittura di Romano de Marco, inserendolo di diritto fra i nostri migliori scrittori di thriller.