Mystic River. La morte non dimentica
Un giorno come tanti la violenza irrompe nella vita di Dave Boyle, undici anni, devastandola. Ore e ore di torture e sevizie per mano di due spietati rapinatori, poi la fuga. Venticinque anni più tardi, Dave Boyle è ancora ostaggio di quell’incubo: è il maggiore indiziato in un caso di omicidio. La vittima è Katie Marcus, figlia amatissima di Jimmy, amico d’infanzia di Dave e di Sean Devine, l’agente incaricato delle indagini. Per i tre ex amici Sean, Jimmy e Dave è giunto il momento di fare i conti col passato, e con l’agghiacciante episodio che ha sfregiato per sempre le loro anime. Solo scavando indietro nel tempo Sean riuscirà a scoprire la sconvolgente verità sulla morte di Katie.
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Recensione a cura di Elio Freda

Mystic River è uno tra i romanzi di Lehane più forte per le tematiche affrontate e sviluppate. Si inizia con un salto indietro nel tempo, quando l’infanzia di tre bambini viene scossa da un terribile avvenimento. Venticinque anni dopo, avviene un altro evento spiacevole che mette di nuovo in gioco i tre personaggi, diventati ora adulti e con un ruolo ben definito nella società.

Lehane racconta la storia di tre coppie alla prese con un delitto, addentrandosi nelle dinamiche di coppia e nell’effetto che queste hanno di determinare il destino dei protagonisti. Dave, Sean e Jimmy offrono tre punti di vista su una vicenda oscura, in cui i sospetti affiorano tra le mura domestiche. La vendetta e l’amicizia sono due ingredienti della ricetta presentata in un piatto dal retrogusto amarissimo.

Un thriller che non dovete assolutamente perdere e che vi lascerà una strana sensazione addosso, dopo aver girato l’ultima pagina.

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