Recensione a cura di Gino Campaner
Ciò che contraddistingue maggiormente un lettore è la sua infinita curiosità, la sua voglia di scoprire ed emozionarsi attraverso un libro. Per quanto mi riguarda, nella mia carriera di lettore, ho messo il naso nei libri di qualsiasi genere letterario: fantastico, distopico, fantascientifico, storico, di narrativa moderna e classica. Negli ultimi anni mi sono perdutamente innamorato del giallo, dei thriller e del genere horror. In particolare, per quest’ultimo, appena scorgo un titolo particolarmente curioso, una copertina accattivante che attira la mia attenzione o che è accompagnato da lusinghiere recensioni, non resisto alla tentazione di leggerlo. Così è stato anche per questa raccolta di racconti horror riuniti sotto il titolo di Miseri resti sepolti (che è anche il titolo del primo racconto) scritto da Miriam Palombi, il quale soddisfava appieno queste mie “esigenze”. Il libro è, appunto, una raccolta di ventitré racconti, ventitré rapide pennellate di rosso e di nero date con mano sicura, capaci di comporre un quadro popolato da personaggi e situazioni macabre e inquietanti. Ventitré racconti horror scritti con maestria non cadendo mai nello splatter ma regalando al lettore momenti di autentica angoscia. Ventitré gioielli nei quali il filo conduttore è la vendetta da parte di chi, ucciso in maniera violenta e a volte sadica, rende con gli interessi, al suo carnefice, ciò che ha dovuto subire. Ogni racconto ha una sua peculiarità, in ognuno le descrizioni dei luoghi, dei protagonisti e delle loro sensazioni sono così particolareggiate ed intense che sembra di essere presenti sulla scena. Su tutti mi va di citare il primo, quello che dà il titolo al libro, ossia Miseri resti sepolti e ancora Il ritorno di Jack, Denti, Karma… insomma un po’ tutti. Concludendo posso senz’altro dire che è stata una lettura molto coinvolgente e intrigante, da consigliare senza remore agli amanti del genere ovviamente.