Milano incidente mortale
Un terribile incidente stradale avviene in una via del quartiere di Lambrate, a Milano. Quattro giovani, sotto effetto di alcol e droghe, corrono ad alta velocità per le strade mentre la musica, lanciata a palla nell’abitacolo, li stordisce ulteriormente. Ad un incrocio, durante un sorpasso azzardato, centrano in pieno un’utilitaria con a bordo due donne: Aurelia e Stefania, madre e figlia. L’impatto è devastante. Il commissario Lorenzi, arrivato sul posto con la sua squadra, si trova davanti a una scena straziante che sconvolge tutti i presenti. Giuseppe De Giorgi, muratore, marito di Aurelia e padre di Stefania, è a casa ignaro e, mentre prepara la cena, attende che i suoi “amori” rientrino. Le chiama ma non gli rispondono, e viene colto da un brutto presentimento. I ragazzi coinvolti nell’incidente sembrano provenire da famiglie oneste, ma Lorenzi scoprirà che uno di loro ha frequentazioni inquietanti in un noto locale notturno gestito da un pericoloso malvivente. Indagando, si troverà ad affrontare una potente organizzazione mafiosa capeggiata dalla famiglia Lojiacono mentre al Corvetto una banda rivale, gestita da un personaggio senza scrupoli, noto capo ultras nonché padre di uno dei ragazzi, sta tentando di allargare il commercio della droga nel Sud Milano. A confondere ulteriormente il quadro investigativo arriverà la notizia dell’improvvisa scomparsa di Giuseppe De Giorgi che, non reggendo il dolore, ha deciso di porre fine alla sua vita… o perlomeno così pensa la Polizia. Nella tragedia e nelle complicate indagini, ostacolate dal Sostituto Procuratore Dottor Monti, il commissario di Lambrate si troverà a dipanare un mistero dietro l’altro, tra delitti e regolamenti di conti, incrociando a Ventimiglia la vita border-line dei migranti e di un combattivo prete di frontiera, Don Tiziano. Aiutato da Cristina e dal suo collega Alessandro, di Radio Popolare, investigando tra Milano, Borgotaro e la Liguria, il commissario Lorenzi arriverà a tirare le fila delle indagini in un finale sconvolgente anche per lo stesso poliziotto di Lambrate. Giuseppe invece, che fine ha fatto? La settima indagine di Lorenzi apre una profonda riflessione sulle vittime degli incidenti stradali, causati da imprudenza, distrazione, utilizzo di sostanze, e sul dramma infinito che segna la vita dei sopravvissuti. Prefazione di Daniele Biacchessi.
La settima indagine del commissario Lorenzi tra Milano e Ventimiglia

Milano incidente mortale è il nuovo romanzo di Gino Marchitelli uscito per la Fratelli Frilli editori. L’autore riporta finalmente ai suoi lettori quel commissario Lorenzi che forse aspettavamo da troppo tempo, affiancato come sempre dalla sua compagna Cristina Petruzzi di Radio Popolare.

La settima indagine del commissario di Lambrate apre uno squarcio su una cruda realtà quotidiana che incide sulle vite delle persone decidendone per sempre i destini.

Gli incidenti stradali rappresentano tutt’oggi un problema di grandissima rilevanza per la sanità pubblica a causa dell’elevato numero di morti e delle varie invalidità dovute dagli stessi.

Comportamenti scorretti, mancata osservanza delle regole stradali sono i fattori che determinano gli incidenti, ma l’effetto scatenante sta nell’uso di alcool e droghe che incide particolarmente sui più giovani, soprattutto all’uscita dalle discoteche.

Milano è una città buia, nera come non mai dove la criminalità organizzata controlla il suo territorio attraverso lo spaccio di sostanze stupefacenti che saranno la causa di una tragedia che vedrà coinvolte Aurelia e Stefania che a bordo della loro utilitaria, saranno investite da una BMW che correva a una forte velocità.

In questa potente vettura quattro ragazzi che avevano fatto uso di droghe e alcool, uno dei quali ha delle frequentazioni in un locale notturno gestito da un potente e pericoloso criminale noto alle forze dell’ordine.

Giuseppe De Giorgi aspettava il ritorno della moglie e della sua unica figlia per poter cenare in tranquillità come tutte le sere. Un ritorno a casa che non avverrà mai perché Aurelia e Stefania sono morte sul colpo a seguito dell’incidente, così l’uomo vede sgretolarsi una vita piena di sacrifici e dove c’era una ragazza come Stefania che non desiderava altro che realizzare i suoi sogni.

Non bastano la sorella Francesca, il cognato Giovanni, l’amica Cristina Petruzzi e i suoi colleghi di lavoro a cercare di lenire le ferite di un uomo che vorrebbe mettere fine alla sua stessa vita distrutta da quattro giovani incauti.

Nel mondo esistono persone speciali che entrano improvvisamente nelle nostre vite e ci portano a riflettere e a rivedere alcune scelte.

Forse la vita ha destinato a Giuseppe qualcosa di amaro, però al tempo stesso gli ha offerto un’opportunità.

Milano incidente mortale è un noir capace di scuotere emotivamente il lettore, questa storia affronta una tematica forte e cruda che non sembra dare via di scampo, però ci offre un importante insegnamento: la vita ci mette a volte con le spalle al muro rendendoci del tutto vulnerabili però ci dà la possibilità di riscattarci; a volte basta solo guardare chi non possiede più nulla per farci sentire consapevoli per affrontare una nuova esperienza che ci fa capire cosa vuol dire essere ultimi e risalire con tutte le forze necessarie.

Inoltre ci pone anche davanti a un interrogativo: quanto siamo capaci di perdonare al giorno d’oggi e lo stesso perdono può far di noi delle persone migliori?

Infine come ne uscirà il commissario Lorenzi da questa indagine? Troverà davanti a lui, un sostituto procuratore pronto a ostacolarlo e a non credere nelle sue grandi doti investigative, intanto Milano si tinge di blu notte attraverso regolamenti di conti e morti sospette.

Nel panorama letterario Gino Marchitelli si dimostra uno dei più abili narratori di testi di denuncia sociale, grazie a questo romanzo affronta ancora una volta i mali del nostro paese schiavo di un potere corrotto delle nostre istituzioni forti di quel malsano e sfrenato arrivismo, ne farà le spese ingiustamente il nostro commissario Lorenzi, ma vien da chiedersi ci sarà mai una via di uscita?

Se l’individuo forse ha la possibilità di riemergere, che ne sarà della nostra società, quale futuro siamo in grado di dare alle nuove generazioni?

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