Sanremo e il tesoro di Hitler è il terzo romanzo di Achille Maccapani che si avvale della prefazione di uno dei maestri del noir mediterraneo, Bruno Morchio.
Terza indagine per il commissario Francesco Orengo che coadiuvato dall’ispettore capo Dario Canevari dovrà fare luce su un misterioso omicidio avvenuto in una camera del Royal Hotel. Si tratta di Thomas Lenhoff, un importante dirigente pubblico del Land di Baviera che si era iscritto ad un torneo di Texas hold al Casinò di Sanremo. Ma il bavarese si trovava in albergo perché era realmente interessato a partecipare a quel torneo oppure si trattava di una copertura perché doveva incontrare una persona?
In verità il bavarese ha trovato la morte ed è stato assassinato da uno sconosciuto che si era stabilito sotto falsa identità. Viene rinvenuto dagli inquirenti un foglio nella tasca dei pantaloni che indica un misterioso tesoro appartenente ai nazisti che si erano insediati nella città di Sanremo. Ma quel tesoro apparteneva ad Adolf Hitler o era stato sottratto a qualcuno?
Un noir storico costruito su due piani temporali, il primo risalente al 1943 in cui l’autore si avvale di una certosina documentazione per narrare l’occupazione nazifascista sul nostro territorio e il secondo relativo all’indagine effettuata da Orengo e la sua squadra, non mancherà la vicinanza e il supporto della sua compagna Martina.
Il buon commissario dovrà difendersi dalle grinfie di un questore pronto a screditarlo e a mostrargli tutta la sua ostilità e dall’ombra dei servizi segreti.
Una trama costruita su pochissimi elementi che al tempo stesso risulteranno efficaci per dare nerbo e sostanza allo sviluppo di una storia scritta con meticolosità, aspetto che sappiamo contraddistingue l’autore.
Non mancherà l’azione che andrà ad alzare il livello di tensione soprattutto nelle battute finali e la storia troverà alla fine un punto di convergenza ben stretto che collegherà le due epoche.
Il lettore si affezionerà con una certa facilità ai personaggi principali del romanzo che troveranno tra di loro un punto di coesione per sovvertire quel potere oscuro pronto ad ostacolare le indagini dell’ottimo Orengo.
Il noir può peccare di qualche leggera forzatura quando deve attraversare la sottile linea di confine che va poi a scindere la realtà dalla fantasia, ma si sa che è un rischio che qualsiasi autore potrebbe correre.
Ritengo doveroso fare questa premessa, ma al tempo stesso vorrei rimarcare che in questo testo peraltro ben narrato, c’è un tentativo riuscito nell’evocare periodi fondamentali della storia del nostro paese e che restano ancora oggi scolpiti nella nostra memoria, Maccapani grazie a una narrazione fluida. serve al lettore un romanzo godibile e avvincente.
Sanremo, città che regala fascino ed emozioni ma che sa tingersi anche di quel sangue appartenente a un passato che non si dimentica.
Buona lettura!