L’orizzonte della notte
«Non so dire se avessi deciso già quella mattina, al momento di andare in tribunale, che sarei rimasto in aula ad aspettare la sentenza. Forse sì o forse no. Mi sedetti sulla sedia del pubblico ministero, su quella di un giudice popolare, su quella del presidente, poi entrai nella gabbia degli imputati. Per vedere il mondo attraverso le sbarre». Una donna ha ucciso a colpi di pistola l’ex compagno della sorella. Legittima difesa o omicidio premeditato? La Corte è riunita in Camera di Consiglio. In attesa della sentenza l’avvocato Guerrieri ripercorre le dolorose vicende personali che lo hanno investito nell’ultimo anno. E si interroga sul tempo trascorso, sul senso della sua professione, sull’idea stessa di giustizia. Il ritorno di Guido Guerrieri in un romanzo poderoso e commovente. Un’avventura processuale enigmatica, dal ritmo impareggiabile, che si intreccia a un’affilata meditazione sulla perdita e sul rimpianto, sulle inattese sincronie della vita e sulla ricerca della felicità.
Il destino esiste se ci credi. E’ una delle parole che usiamo, non trovandone di migliori, per dare senso a quello che è successo e anche, forse a quello che non è successo.

Gianrico Carofiglio torna sulla scena letteraria con il settimo capitolo del suo personaggio più riuscito ed amato dai lettori, l’avvocato Guerrieri. Interpellato dal suo amico libraio Ottavio, proprietario della libreria l’ Osteria del Caffellatte, gli viene richiesto di prendere la difesa di una donna, Elvira, che uccide il compagno della sorella, in seguito a una discussione.  Guido trova da  subito intricata e confusa tutta la vicenda. Elena, la sorella gemella, si era tolta la vita ed era la proprietaria dell’immobile dove viveva con Giovanni Petacci. In quanto erede, Elvira gli aveva intimato più volte di lasciare libero l’appartamento, ma Giovanni non voleva andarsene.  In seguito all’ennesima lite scoppiata nell’appartamento,  il convivente ha la peggio. Ma la situazione è molto più complessa. Emerge una situazione di maltrattamenti perpetrati dal Petacci ai danni della povera Elena, che decide di farla finita. Per Guido diventa così di fondamentale importanza capire se l’uccisione dell’uomo è avvenuta  come conseguenza  della discussione dove la Castell si è trovata in pericolo di vita e si è difesa sparando un colpo o si è trattato di un deliberato atto di vendetta.

Carofiglio ha a cuore questa problematica, e invita il lettore a una riflessione sulla legittima difesa, i suoi confini ed interpretazioni.

In realtà il libro segue anche una storia parallela, che investe personalmente Guido. Il lettore lo ritroverà stanco, il tempo passa e  l’avvocato invecchiando, inizia un percorso di riflessione sulla sua vita, sugli affetti che lo hanno accompagnato, sulle storie finite e gli amori perduti. Non sono più sufficienti gli incontri con il suo amato “sacco” a cui confidare pensieri e con cui allenarsi, in questo libro il protagonista si affida a un terapeuta Carnelutti, con l’aiuto di Jung, citazioni di Spinoza, Murakami Haruki e altri intellettuali, ripercorriamo la vita di Guido. Un romanzo che non è solo un legal thriller, ma molto di più.

Il libro si legge bene, è sempre piacevole la scrittura dell’autore, mi ha colpito la tristezza che traspare dalle pagine, ma anche la forza psicologica che porta il protagonista a una nuova speranza, alla ricerca di una felicità, che scaturisce  dall’aver compreso il vero senso della vita.

Dello Stesso Genere...
Giallo
mbaldi
Acronimi mortali

Con “Acronimi mortali” finalmente esce allo scoperto con tanto di nome e cognome la “mente criminale” della coppia Pecora-Zuffi. La definizione di mente criminale è

Leggi Tutto »
Poliziesco e Giudiziario
mbasirico
Il sospetto

L’ultimo lavoro di Scott Turow rappresenta un cambio di passo nella sua bibliografia per due motivi. Il primo riguarda l’argomento, ovvero le molestie sessuali sul

Leggi Tutto »

Lascia un commento