Quanti romanzi abbiamo letto sull’ossessione d’amore? Noi lettori siamo stati svezzati dal personaggio di Buzzati che rimane intrappolato senza speranza in un loop temporale vedendo Laide che balla “il cha-cha-cha più bello che esiste”. Come Florentino Ariza, abbiamo tutti aspettato Fermina Daza per cinquantatré anni, sette mesi e undici giorni, notti comprese. Ma mille e mille sono le declinazioni sul tema, e quando sembrava che niente di originale potesse essere detto sull’argomento, Luca Martini ci ha sorpresi. Così atroce è la discesa nella dipendenza di Alessandro da Sarah, colei che gli ricorda il primo amore dell’infanzia, che lo condiziona tanto da far immaginare il nome “Sarah” abbinato a qualnque parola, inserito in qualunque frase. Lo condiziona tanto da fargli compiere dei gesti estremi, fino al più imprevedibile di tutti. Perché all’innamorato ossessionato non importa che l’oggetto d’amore ribadisca più e più e più volte che lei non lo ama e non lo amerà mai. L’ossessione, per l’ossessionato, è appagante in sé. E porta a volersi fondere con l’altra persona, nel più sconvolgente e assoluto dei modi.
Thriller
In tutte le serie che si rispettino, ci sono degli episodi che spiccano sugli altri. Alcuni sembrano quasi avere una funzione di collegamento tra un