Le streghe non dormono
La golena: un luogo senza tempo, una terra fertile tra il Po e l’argine che salva dalle inondazioni, ma che in inverno si trasforma in un luogo di nebbie, misterioso e avvolgente. È nel fienile di una casa semidiroccata di golena che Paolo, dodici anni, viene trovato privo di sensi con una profonda ferita alla testa. Con gli amici era andato a giocare sfidando i proprietari, Luigi Morosini, un uomo violento con un debito verso la giustizia, e la moglie Elvira, che nel paese di Fossanera descrivono come una strega, anche se poi non poche donne vanno da lei di nascosto a farsi fare i tarocchi. Gli altri ragazzi non sanno che cosa sia successo, ma non è difficile puntare il dito contro il Morosini. Certo, è possibile che Paolo avesse visto qualcuno che non doveva vedere proprio lì, dai Morosini, proprio in quel freddo pomeriggio invernale… Paolo è in coma, non si sa se ce la farà, ma intanto il vaso di Pandora dei segreti del paese è stato scoperchiato e mentre la polizia indaga, tallonata da vicino da Pietro Incantevole, giovane cronista della stampa locale, nessuna famiglia si sente più al sicuro…
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“Conosco” Alice Bassoli da anni. Dall’inizio del suo percorso letterario. L’ho seguito passo passo da quando, nel  2020, scrisse Elefanti a colazione. Lo lessi e ne rimasi conquistato. Da quel momento ho letto tutto quel che ha scritto e continuerò a farlo, con piacere, anche in futuro. Dopo Elefanti a colazione cambiò ancora genere (rispetto ai primissimi con Elefanti a colazione lo aveva già fatto) e si dedicò al giallo. Anche se in verita una vera e propria collocazione di genere i suoi romanzi non c’è l’hanno. Sono si gialli ma anche noir, mistery, narrativa. Ha iniziato utilizzando il self publishing per pubblicare il suo primo romanzo ed ha proseguito il suo percorso sempre utilizzando questa modalità per la pubblicazione di quelli successivi tra i quali, nel 2022, c’è stata La ninnananna degli alberi con il quale ha finalmente trovato il consenso e l’apprezzamento del grande pubblico, più forte anche dell’ostracismo che l’autopubblicazione si porta appresso. A questo proposito, mi voglio togliere un sassolino dalla scarpa, chi ne parla male (del self publishing) o non conosce bene l’argomento (presunzione) o lo fa per frustrazione. Chiudo, sassolino tolto. A questo punto la casa editrice Corbaccio, intuendone il potenziale successo anche su “larga scala”, la prende nella sua squadra riproponendo così, rivenduto e corretto, il suo romanzo di maggior successo ma con una distribuzione più capillare e ad un pubblico infinitamente più ampio (quello delle librerie e delle presentazioni) ed è ancora successo. Stavolta quello “ufficiale”. Ora dopo quella storia tutti attendevamo questo nuovo romanzo, con grande curiosità ed aspettativa. Attese che, per quanto mi riguarda, non sono andate deluse anzi questo libro, Le streghe non dormono, conferma il suo grande talento e le sue capacità. Attraverso una scrittura lieve ma decisa propone temi che fanno riflettere. Lo fa attraverso una vicenda (un po’ giallo un po’ noir) ricca di sottointesi e di situazioni che fanno pensare, dove quello che appare evidente non sempre si rivela essere la verita. Insegna che tutti abbiamo una parte maligna e una parte buona e a prevalere spesso è quella che, a causa delle circostanze che viviamo, diventa, di volta in volta, più forte e persuasiva. Quasi sempre accade che tra i componenti di una piccola comunità, come in molte famiglie o in nuclei di amici, nascano rivalità, vengano celati segreti inconfessabili o da non rivelare e molte volte questi, una volta scoperti, portano a vendette o a crudeli rese dei conti. La vicenda raccontata lo spiega bene. Spesso il male è il bene si confondono anche se è sempre la negatività ad emergere. Il bene rimane sempre un po’ nell’ombra, troppo pudico per mettersi in mostra. Anche le streghe del titolo (che non dormono mai) non sempre sono quelle a cui noi immediatamente pensiamo quando si parla di loro ma possono rappresentare anche altro, che non è fatto di carne ed ossa. Lascio a voi scoprire, leggendo il libro, a cosa mi riferisco. Anche il luogo dove è ambientato il romanzo contribuisce a renderlo unico. Un luogo evocativo di minacce e potenziali disastri dove la nebbia rende tutto confuso, misterioso ed uniforme, la golena di un fiume, in questo caso il Po della pianura reggiana. Rinnovo i miei complimenti all’autrice che con questo romanzo aumenta la mia stima nei suoi confronti anche grazie, questo voglio rimarcarlo, a come riesce a dire cose scomode anche senza “agitare” troppo gli animi. Senza enfatizzare troppo il racconto.

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