L’avvocata dell’avvocata
Napoli, 1951, tribunale partenopeo. La protagonista, Maria Grazia Ragonese, è una delle poche avvocate italiane e sta muovendo i primi passi nel foro napoletano. Le viene affidato un caso spinoso: la prostituta Zita è accusata di aver ucciso la levatrice che le ha permesso di abortire e una testimone oculare può assicurare di averla vista allontanarsi dal luogo del delitto. La sua colpevolezza sembra essere incontestabile, ma alcune confessioni potrebbero ribaltare le sorti dell’accusata. Mentre prepara la difesa, deve destreggiarsi tra problemi familiari con il figlio adolescente, mosse sleali del PM, subdoli scontri con l’aristocratica famiglia Cayetani e la difficoltà di essere una donna pioniera nel proprio lavoro.
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Nello sfondo di una Partenope anni 50 abbiamo come protagonista la giovane Maria Grazia Ragonese, futura avvocata che la vediamo destreggiarsi con maestria attraverso i pregiudizi maschili degli ordini degli avvocati e giudici della Corte.

Come prima cliente da difendere ha una ragazza giovane di nome Zita,innamorata di un ragazzo di un alta famiglia aristocratica  di Napoli, i Cayetani.

Non è per nulla semplice per Maria Grazia affrontare questa famiglia , in quanto quest’ultima ha un ruolo molto importante nella Napoli bene. Tuttavia, grazie alla sua forza d’animo e la voglia di mettersi in gioco, riuscirà a risolvere questo caso tutto al femminile e farsi valere in un contesto storico in cui le donne, soprattutto quelle che intraprendono la carriera di avvocato, vengono sottovalutate.

Zita,l’imputata, è accusata di due crimini gravissimi: il primo è un aborto e il secondo un omicidio.

L’avvocata riuscirà a dimostrare grazie anche all’aiuto del suo angelo custode, l’ispettore Donato Averna, che la famiglia benestante nasconde piu segreti di quanto si possa credere.

Intorno a tutto ciò ruotano molte figure, tra cui quella dell’avvocato Clemente Santangelo, figura fulcro della famiglia Cayetani che ha un rapporto quasi paterno con i figli della signora Pia Cayetani. Egli farà di tutto per screditare l’imputata, che di mestiere fa la prostituta, cercando di proteggere i due ragazzi. Ma a volte l’amore può far miracoli anche nelle famiglie piu nobili e facoltose. Vedremo una ricomparsa in scena del figlio piu grande ,Pietro, che farà una confessione all’avvocata Ragonese.

Oltre alle questioni lavorative,Maria Grazia, dovrà affrontare le questioni famigliari con il suo figlio sedicenne Salvatore, alle prese con problemi adolescenziali e trascuratezze da parte di lei a causa del lavoro.

A mio avviso questo romanzo vuole far comprendere nel concreto quanto sia importante e veritiera la Costituzione italiana, soprattutto l’articolo tre cui cito: “Tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge,senza distinzione di sesso,di razza,di lingua, di religione, di condizioni personali e sociali”.

Nonostante la potenza sociale di una certa famiglia, la legge non guarda quanto uno possiede, se si è ricchi o poveri, se uno è colpevole di un reato paga ugualmente. Da cosa ho compreso questa storia è una testimonianza ma anche una rassicurazione per le tante persone che non credono fermamente nella giustizia. Le leggi ci sono e devono essere rispettate , soprattutto in una società come quella odierna, cui tante persone hanno perso la fiducia nelle istituzioni.

Infine un ultima riflessione sulla figura dell’Avvocata che si è fatta strada in un epoca come quella descritta nel romanzo,gli anni 50, il dopoguerra, in cui le donne venivano sottovalutate. Lei con la sua determinazione e tempra è riuscita a sdoganare in parte i pregiudizi che ruotano intorno a quel mondo diventando così un esempio per tante donne sia in quel tempo che attualmente.  Per me è stata veramente una figura importante che ho sostenuto in tutto il tempo di lettura del romanzo. Porterò con me un bel ricordo di lei e sarà da esempio in tutte quelle volte che dovrò affrontare situazioni importanti.

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