I cerchi nell’acqua
Ghezzi e Carella, i due poliziotti che i lettori di Alessandro Robecchi hanno già incontrato, seguono due casi che hanno poco a che fare con i normali ordini del giorno di un commissariato di PS. Ghezzi cerca un certo Salina, esperto scassinatore, che è sparito lasciando un sinistro messaggio alla sua donna. Glielo ha chiesto come favore personale lei, già habituée di quella che si chiamava una volta Buoncostume. L’irruente Carella, ufficialmente in ferie, è stato visto spendere e spandere in locali non troppo perbene, e girare con una Maserati fiammante. Il vicequestore Gregori vuole vederci chiaro e incarica proprio Ghezzi di indagare sul collega. Anche Carella ha un fatto personale di cui occuparsi, un dolore da lenire, come una febbre, ed è sulle tracce di un criminale appena uscito di galera. Il tutto mentre il capo Gregori e la Procura si dannano l’anima per un misterioso omicidio: quello di un artigiano, antiquario rinomatissimo. In un moltiplicarsi di domande, dubbi, colpi di scena, Ghezzi e Carella battono palmo a palmo una Milano sotterranea, feroce e sorprendente. Temperamenti opposti ed età diverse, l’uno morso da inaspettate nostalgie, l’altro deciso e spregiudicato, li avvicina la forte sensibilità per il dolore degli altri, sanno che ogni ingiustizia ha conseguenze che arrivano lontano, come cerchi nell’acqua. Ne “I cerchi nell’acqua” il protagonista dei romanzi di Alessandro Robecchi, Carlo Monterossi, autore di televisione spazzatura e investigatore per caso, lascia la scena a Ghezzi e Carella, incredulo e disarmato davanti al racconto impietoso di un mondo così lontano dal suo. La scrittura stringata e scattante di Robecchi muove storie e personaggi dentro atmosfere dai riflessi freddi e metallici, in un poliziesco pieno di azione e malinconicamente morale, degno della migliore tradizione del noir americano.
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Carlo Monterossi protagonista indiscusso dei romanzi di Alessandro Robecchi si fa da parte introducendo il duo Ghezzi/Carella, con cui i lettori di Robecchi hanno già avuto a che fare in precedenza. La trama si svolge a Milano, ma una Milano particolare quella della zona ticinese, dei Navigli, del Casoretto, del Giambellino …. tra prostituzione, che come un’industria deve rendere bilanci in positivo, e furti con una vera e propria immersione in quel sottobosco che ha i suoi linguaggi, i suoi meccanismi mentali dove incontri persone che nonostante continuano i propri “affari” si sentono persone sconfitte per sempre, dove la prostituzione è una industria e come tale ciò che conta è la rendita ed le prostitute/dipendenti passano da un pappone ad un altro in base a quanto rendono.

 Quello che si potrebbe definire il pessottimismo di Robecchi/Ghezzi o meglio ancora la sua amara ironia si misura con la vita di ex galeotti, spacciatori, trafficanti, boss di chi si ritiene tale ,galoppini ecc; il suo stile di vita “ sedersi, non dire nulla, ascoltare “ si destreggia tra bar con clienti già pieni  a metà mattinata ed i nuovi mezzi di comunicazione di massa tecnologicamente avanzati, tra un collega/amico, Carella, in piena crisi esistenziale e “club” dove si smazza la coca, si sistemano gli affari….. E, a dispetto dell’avvicinarsi  della pensione, “ la sabbia della clessidra scivola verso il basso” , è obbligato, dagli eventi  ad indagare sul suo fido collega.  Pare una umanità alla deriva, che a Ghezzi fa pena ma non è così ,  è un universo in movimento e non può essere compreso né capito da chi, e qui torna Monterossi.

Dettagli

  • Copertina flessibile: pagine 394
  • Genere: Noir
  • Editore: Sellerio editore Palermo
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