Carlo Monterossi protagonista indiscusso dei romanzi di Alessandro Robecchi si fa da parte introducendo il duo Ghezzi/Carella, con cui i lettori di Robecchi hanno già avuto a che fare in precedenza. La trama si svolge a Milano, ma una Milano particolare quella della zona ticinese, dei Navigli, del Casoretto, del Giambellino …. tra prostituzione, che come un’industria deve rendere bilanci in positivo, e furti con una vera e propria immersione in quel sottobosco che ha i suoi linguaggi, i suoi meccanismi mentali dove incontri persone che nonostante continuano i propri “affari” si sentono persone sconfitte per sempre, dove la prostituzione è una industria e come tale ciò che conta è la rendita ed le prostitute/dipendenti passano da un pappone ad un altro in base a quanto rendono.
Quello che si potrebbe definire il pessottimismo di Robecchi/Ghezzi o meglio ancora la sua amara ironia si misura con la vita di ex galeotti, spacciatori, trafficanti, boss di chi si ritiene tale ,galoppini ecc; il suo stile di vita “ sedersi, non dire nulla, ascoltare “ si destreggia tra bar con clienti già pieni a metà mattinata ed i nuovi mezzi di comunicazione di massa tecnologicamente avanzati, tra un collega/amico, Carella, in piena crisi esistenziale e “club” dove si smazza la coca, si sistemano gli affari….. E, a dispetto dell’avvicinarsi della pensione, “ la sabbia della clessidra scivola verso il basso” , è obbligato, dagli eventi ad indagare sul suo fido collega. Pare una umanità alla deriva, che a Ghezzi fa pena ma non è così , è un universo in movimento e non può essere compreso né capito da chi, e qui torna Monterossi.
Dettagli
- Copertina flessibile: pagine 394
- Genere: Noir
- Editore: Sellerio editore Palermo