Questo è buonissimo esempio di thriller con serial killer e squadra di poliziotti/profiler a dargli la caccia.
La forza di questo romanzo sta senza dubbio nella definizione dei personaggi e della loro psicologia e nell’incalzare della vicenda che porta poi al gran finale. Nel mezzo non guasta una descrizione bella tosta del dettaglio delle malefatte del killer seriale, qui noto come Anatomista per la sua maestria nell’asportare parti del corpo umano dalle sue vittime. Per il resto diciamo che la trama è piuttosto classica, fatta fondamentalmente di situazioni che si ripetono: il killer rapisce la vittima, ne fa quello che vuole e fa in modo che la polizia ritrovi il corpo affinché ammiri il suo operato. E va benissimo così se, come in questo caso, il libro è ben scritto e la vicenda trascina e cattura il lettore e gli fa macinare pagine su pagine senza che se ne accorga, fino alla fine, alla resa dei conti. A mio parere, chi si approccia a questo genere di thriller lo fa con cognizione di causa, sa cosa aspettarsi e certo non cerca chissà quale originalità nella trama.
Dicevamo dell’importanza dei personaggi, e qui i riflettori sono puntati su Artemisia ‘Mitzi’ Gentile, una psicologa che viene letteralmente buttata nella mischia delle indagini sulle vittime dell’Anatomista. E’ un personaggio costruito veramente bene per il quale si prova immediata empatia, che ha un vissuto molto sofferto e che tocca il lettore nel profondo.
Un’aspetto che ho molto apprezzato del libro è il fatto che la protagonista, ad un certo punto della vicenda, si ritrovi addirittura a dover fronteggiare tre pericoli contemporaneamente: uno che viene dal suo tragico passato, uno dovuto alla sua attività di psicologa e uno, che è poi l’Anatomista, dall’indagine a cui è chiamata a prendere parte. Diciamo che è come trovarsi davanti al supereroe che deve vedersela simultaneamente con tre supercattivi!
Notevoli sono anche le parti del romanzo scritte dal punto di vista del serial killer ricche di pathos e di dettagli che, inevitabilmente, fanno venire in chi legge una bella pelle d’oca! La descrizione dell’antro del ‘mostro’ o comunque dei luoghi dove, di volta in volta, il team di indagine si trova nella sua caccia al serial killer, sono magistrali e veramente inquietanti!
Insomma un romanzo scritto a regola d’arte e che compete alla grande con i vari rinomati scrittori stranieri. Diana Lama da un saggio della sua bravura di scrittrice (ricordiamo anche che è stata vincitrice del Premio Tedeschi nel 1995 per il romanzo giallo ‘Rossi come lei’ scritto a quattro mani con Vincenzo de Falco) e qui ha senz’altro dalla sua la grande conoscenza del tema trattato, essendo lei medico, e specializzata in Chirurgia Vascolare e dei grossi vasi.
Una lettura che consiglio davvero per chi ama leggere un buon thriller, magari al buio, con solo la luce di una abat-jour a illuminare le pagine… quando fuori imperversa un temporale con tanto di tuoni, fulmini e saette, sprezzanti del pericolo perchè… l’Anatomista è pronto a colpire quando meno ve lo aspettate!
Alla prossima!