Al loro secondo libro ambientato nella Roma Repubblicana (il primo Il diritto dei lupi uscito nel 2021) gli autori tornano a seguire i personaggi del primo capitolo e le loro peripezie nella Roma del 72 a.C.. I protagonisti sono il noto Marco Tullio Cicerone e due di fiction Tito Annio Tuscolano ex centurione e Flavia Polito ex moglie di questi nonché tenutaria di un bordello. La trama vede i tre impegnati su diversi fronti a sventare un complotto contro la Repubblica.
I due autori mostrano una buona conoscenza della società romana del tempo e delle dinamiche storiche del periodo con dovizia di particolari su usi e costumi del tempo.
Siamo in un periodo di fermento al tramonto della Repubblica, dopo le guerre tra Mario e Silla, con la rivolta di Spartaco e Sertorio sullo sfondo. Compaiono già Crasso e Pompeo, in futuro legati al destino di Giulio Cesare ed alla definitiva fine della Repubblica.
Si tratta di un opera consigliata ai fans di Colleen Mc Cullogh piuttosto che di Simon Scarrow (considerati i due scrittori di riferimento per il periodo romano).
Se ho trovato accurate le descrizioni di usi e costumi, una pecca a mio avviso importante sono le costruzioni dei dialoghi, troppo “moderni” e con espressioni idiomatiche sconosciute all’epoca.
La trama poi è difficile da seguire, il lettore rischia di perdersi tra i troppi personaggi e i continui riferimenti al primo capitolo senza approfondimenti in merito, tanto che se non si è letto il primo capitolo ne sconsiglio vivamente la lettura.
Opera comunque godibile per gli amanti del genere giallo storico, i cultori del periodo dovranno perdonare alcuni difetti.
Frase:
E IO DICO RICHIAMIAMO POMPEO DALL’HISPANIA E ANNEGHIAMO SPARTACO E LE SUE BESTIE RIBELLI NEL LORO STESSO SANGUE