La solitudine degli amanti
Il cadavere di un’artista cinquantunenne, sposata con uno degli avvocati più influenti di Roma, viene ritrovato a piazza delle Muse. Seduta su una poltrona di vimini, sembra contemplare il panorama incantevole e romantico. In realtà è stata uccisa. Nel suo braccio uno squarcio, un morso; all’anulare una vera di diamanti. Sono gli stessi elementi di un omicidio ancora irrisolto avvenuto diciassette mesi prima. Le donne assassinate non si conoscono tra loro, ma hanno in comune segreti inconfessabili. Tutte conservano, tra i loro effetti personali e nascosti, versi scritti con inchiostro verde su foglietti bianchi. Sono frasi del testo di una canzone di Ivano Fossati: L’amante. A indagare su queste strane morti, una coppia che condivide oltre alla ricerca del colpevole una propria solitudine. L’ispettore di polizia Andrea Giannini che, colpito dalla macchina del fango per una presunta relazione con la moglie di un malavitoso, annega nella musica il dolore per la morte della donna che gli aveva fatto scoprire l’amore; il magistrato Liliana Cannata che, decisa ad arrivare alla verità giudiziaria a ogni costo, si trova isolata nella città crudele dove tutto è immortale, anche la commistione tra bene e male.
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Recensione a cura di Dario Brunetti

Può una canzone essere l’elemento chiave della narrazione di un libro? E’ proprio quello che accade nel romanzo di esordio di Fabio Mazzeo “ La solitudine degli amanti “ .

La canzone per così dire” incriminata” è l’amante di Ivano Fossati, se fosse un film farebbe da colonna sonora di questo giallo dove misteri e intrighi investono “ la città eterna”

Roma si apprezza nella sua “ Grande Bellezza” per citare il film di Paolo Sorrentino, folgorante, travolgente e nell’incanto dei suoi monumenti e di quei panorami, di quei quartieri storici, di quelle piazze ma ci sono anche quelle zone d’ombra dove si cela nel suo lato oscuro e dove un serial killer è pronto a colpire.

Il suo approccio è lento e dolce riesce ad attrarre a se la vittima se devo fare un accostamento, il suo  modo di agire è esattamente identico a quello di Ted Boundy che corteggiava le donne, faceva l’amore e poi le uccideva.

Anche qui le donne sono le vittime prescelte con i loro segreti inconfessabili che le accomuna e l’amore è al centro dell’attenzione con i suoi rancori, i suoi tradimenti, con storie ormai arrivate al capolinea e altre che sembrano avere inizio.

Poi ci sono i protagonisti, l’ispettore Andrea Giannini che si porta le cicatrici di un amore perduto per sempre come quello di Nina e non si riesce ancora a dare pace, perché era una persona insostituibile e vede negli occhi di altre donne la sua figura e poi c’è il magistrato Liliana Cannatta, una donna molto decisa ed ostinata a portare a termine le indagini riuscendo a trovare un’intesa con l’ispettore, anche qualcos’altro? Forse !!!

Così l’autore con una scrittura piuttosto fluida è molto abile nel miscelare bene due componenti della vita che sono l’una l’opposto dell’altra, la dolcezza abbinata alla crudeltà mettendo in evidenza le fragilità dell’essere umano,di quei sentimenti lacerati e mettendo la musica italiana d’autore in risalto facendola entrare nelle vite dei personaggi.

La solitudine gioca anche un ruolo fondamentale perché viene vista attraverso varie angolature e ciascuno dei protagonisti forse viene messo così a dura prova per quel che basta a destabilizzarlo.

Un romanzo giallo malinconico che gode  del suo incredibile fascino e dove le sorprese e i colpi di scena non mancano e che non dimentica di trattare un tema delicato come il femminicidio

Esordio davvero convincente per un autore che oltre ad essere un ottimo giornalista si ritaglia uno spazio da bravo scrittore di gialli.

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