La signorina Zeisig e il caso della bambina scalza
In una Monaco sconvolta dai disordini tra giovani e forze dell’ordine, il commissario capo Manschreck indaga sull’omicidio di una bambina. È il 1962 e anche se la sezione femminile della polizia criminale tedesca non ha compiti investigativi, il commissario vede nella Signorina Elke Zeisig qualcosa di speciale e la coinvolge nella sua indagine. Elke approfitta subito dell’occasione che le viene offerta e si butta a capofitto nel lavoro, ma deve fare i conti con la condotta ribelle del fratello minore sedotto dalla misteriosa prostituta Valeska. Ce la farà la Signorina Zeisig a portare a termine l’indagine e a dimostrare al commissario capo che ha fatto bene a fidarsi di lei?
Monaco di Baviera 1962: nelle forze di polizia ci sono ancora più cavalli che donne

1962 Monaco di Baviera, Elke Zeisig, fa parte del dipartimento femminile di investigazione criminale (WKP) della polizia tedesca. Sono poche le poliziotte e utilizzate principalmente per interrogare donne e bambini. Un lavoro di assistenti sociali più che di investigazione che sta stretto a Elke. Il ritrovamento del cadavere di una bambina scalza sdraiata su una sdraio senza segni di violenza fa sì che l’ispettore capo Manschreck chieda la collaborazione di Elke Zeisig. La ragazza possiede fiuto investigativo è precisa, empatica inoltre è l’unica del WKP ad avere la patente Le indagini non sono facili e quando dopo pochi giorni viene ritrovata un’adolescente scalza, presumibilmente strangolata, una delle ipotesi è quella di un crimine seriale.
Contemporaneamente, in città, nel quartiere di Schwabing, pieno di bar e musicisti che suonano per strada in un’atmosfera di festa, scoppiano violenti scontri, senza motivi apparenti, tra giovani e polizia, che
usa la forza per fermare i disordini. In mezzo a tutto questo caos si trova anche Volker, il fratello minore di Elke che si è allontanato da casa senza avvisare la madre.

Una chiamata dei colleghi mentre sta per iniziare il servizio, la costringe a recuperare il fratello che è stato fermato e manganellato. Poco dopo, l’ispettore capo Manschreck ne richiede nuovamente la collaborazione. Lo scetticismo di Irmgard Warneck, a capo del dipartimento della polizia femminile, che non si capacita che l’elemento più giovane della sua squadra venga coinvolta nei casi, lascia indifferente Elke e più che mai decisa a sfruttare l’occasione per imparare sul campo.

Una grande mano alla polizia la dà Ludwig Maria Seitz, un giornalista amico dell’ispettore capo Manschreck al quale lo lega una sorta di rude amicizia. Seitz riceve dall’ispettore notizie di prima mano sui casi e a sua volta fornisce dettagli, foto, impressioni.

L’autrice Kerstin Cantz scrive una storia con una buona dose di suspense e risulta molto interessante il racconto di Monaco negli anni Sessanta del secolo scorso. Le descrizioni accurate fanno immaginare i luoghi e le azioni. Riesce a rendere molto bene anche i pensieri di una giovane donna che si affaccia a un lavoro tipicamente maschile e che ha l’ambizione, non solo di far parte della polizia ma soprattutto quella di poter indagare. Il racconto degli eventi storici si mescola a quello del colore locale, alla descrizione del lavoro investigativo, di tipo deduttivo, creando interesse. Una parte della storia poi racconta di fatti criminali perpetrati dal nazismo, che continuano ad avere una forte incidenza sulla vita delle persone.

Consigliata la lettura a chi ama immergersi in storie che hanno una base reale e che permettono di conoscere luoghi e persone. A chi ama i gialli tedeschi, a chi ama descrizioni e dialoghi accurati.

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