Il Convento di Saint-Matthieu – Veronica Piras
Gennaio 1939. Aaron Keller è un giovane ragazzo tedesco, combattuto fra l’orgoglio di essere un valoroso soldato e il disprezzo di appartenere all’esercito nazista. “Sentivo che la mia vita si stava colorando di tinte vermiglie, ogni cosa diventava rossa come il sangue che vedevo scorrere ogni giorno”. Una notte Aaron decide di prendere il treno e fuggire in Francia per rifarsi una nuova vita, lontano dagli orrori che Hitler sta perpetuando in Germania. Destinazione? Casuale, ma la fatalità lo conduce in una cittadina chiamata Trouchoix. Il suo primo proposito è quello di trovare lavoro, ma il fatto di essere tedesco non lo aiuta di certo. All’imbrunire, mentre fa ritorno all’ostello, si perde nei pressi di un bosco e percorrendo una stradina bianca arriva ai piedi di un convento di suore, dove chiede ospitalità per una notte. Ma le cose si mettono peggio del previsto: una violenta bufera di neve e una frana lo bloccano in quell’ambiente claustrale, senza poter avere contatti con il mondo esterno. Tuttavia, contrariamente alle sue basse aspettative, la vita delle suore e dei rifugiati ebrei non è poi così male. Questo però è solo l’inizio, perché proprio quando comincia ad ambientarsi, una serie di efferati omicidi spezzerà gli equilibri in modo irreversibile. Non c’è possibilità di fuga, l’assassino si aggira indisturbato tra le mura del convento e i sospetti potrebbero ricadere su chiunque. Un horror con elementi fantasy, dove tutto può essere e niente è come sembra.
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Recensione :

Il primo romanzo per l’esordiente Veronica Piras è questo thriller-horror-fantasy che, essendo autoprodotto, rachiude pregi e difetti di questa scelta : se da un lato si pubblica il proprio lavoro per avere un riscontro, dall’altro, il più delle volte, i critici pre-pubblicazione sono solitamente amici o parenti, se non solo l’autore stesso e questo genera (o può generare) alcuni problemi. Andiamo con ordine. Da un punto di vista narrativo, la storia è stata strutturata molto bene, il ritmo della storia è sostenuto e, pur non essendo un amante del genere, devo riconoscere un grosso sforzo per impreziosire e circostanziare gli elementi fantasy al punto tale da sembrare reali e credibili.

Buona anche la caratterizzazione dei personaggi, dettagliate e coivolgenti le descrizioni mai eccessive ma ponderate ed equilibrate.

L’unica nota dolente, a parer mio, è proprio nella fase di editing poichè c’è qualche piccolo errore nel testo e probabilmente alcuni passaggi potevano essere organizzati in maniera diversa; tuttavia, considerando il grosso lavoro efffettuato che traspira ancge tra le pagine elettroniche, mi sento di promuovere il romanzo e di incoraggiare l’autrice a proseguire la strada intrapresa: le possibilità, sicuramente, non mancano!

Votazione : 3+ 1/2

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