La scelta della pecora nera
Perché una bella donna scompare nel nulla abbandonando la sua vita dorata? Perché le scelte di una terrorista senza pietà influenzano la vita di un’agiata famiglia? Perché raccontare un torneo di calcio potrebbe costare la vita a un giornalista? José Cavalcanti viene ingaggiato da un ricco allevatore argentino perché la primogenita Maria, quarantenne ex moglie di un magistrato, è svanita nel nulla. Convinto che l’amore è sinonimo del tempo, risultato della formula spazio diviso velocità, Cavalcanti si chiede chi sia veramente questa borghese viziata. Aiutato dalla sua sgangherata squadra, dovrà scavare nelle pieghe dell’Uruguay del 1980, quando la dittatura civico militare per risollevare la propria immagine internazionale organizzò la farsesca Coppa d’Oro di calcio, avallando la più clamorosa compravendita di diritti televisivi sportivi mai avvenuta. Storie di romantici terroristi, giornalisti codardi, entraîneuse dal cuore d’oro, faccendieri senza scrupoli, s’intrecciano per 40 anni. È lì, in quegli ultimi mesi di vita di quella feroce dittatura, che José Cavalcanti scoverà una verità che non conosce rimpianti.
Hai letto anche tu il libro? Lasciaci un commento…

Dopo Il profumo dell’ultimo tango, pubblicato con Historica edizioni nel 2017 che gli è valso il premio della giuria al Premio Barliario, ritorna Gian Luca Campagna con la serie dedicata al detective argentino Jose Cavalcanti, con un nuovo romanzo dal titolo La scelta della pecora nera.

Un giallo costruito su un solidissimo quanto efficace impianto narrativo che non si basa solo sulla soluzione del mistero relativo alla scomparsa della figlia del ricco allevatore argentino, ma affronta tante vicende legate alla storia e a delle tematiche sociali parecchio scottanti ponendo il lettore davanti a mille interrogativi.

Un romanzo scritto su più piani temporali, va dai primi anni 70, anni 80 e il periodo contemporaneo con un ambientazione che tocca i paesi del Sud America: Argentina e Uruguay sono gli stati interessati, e Campagna inserisce alla perfezione il contesto storico affrontando con grande brillantezza e riuscendo ad adeguare lo stile di scrittura ai dialoghi che vi succedono, passando infatti da una prosa leggera a un linguaggio più crudo e particolarmente immediato.

Il protagonista coadiuvato dalla sua squadra piena di personaggi alquanto sgangherati e decisamente fuori dalle righe, dovrà indagare sul passato di una nazione come l’Uruguay di una dittatura militare che l’ha vista soccombere fino al 1985, un paese che pur di salvare la propria immagine a livello internazionale organizzò un evento sportivo Mondiale come la Coppa d’Oro che interessò anche la nostra Italia con la beffa dei diritti televisivi, in soccorso andò il cavaliere di Arcore, Silvio Berlusconi, numero uno del gruppo Fininvest, nonché membro della loggia massonica P2, riuscì con un operazione di mercato ad aggiudicarsi l’intero pacchetto dei diritti televisivi per mandarlo in onda definitivamente su Canale 5, per la gioia dei telespettatori e soprattutto degli sportivi.

Il racconto di questo evento però può costare caro a un giornalista che ne documenta con fare scrupoloso,  soprattutto quando si scoprono dei raggiri ai quali è meglio approfondire con tanto di inchiesta. Ma il rischio si sa ha un prezzo molto alto !

Un giallo che si lascia davvero apprezzare per la ricchezza dei suoi personaggi tratteggiati con grande mestiere dall’autore che ci fa rivivere un pezzo di storia dei paesi del Sud America, con dei momenti decisivi e rilevanti che ne hanno segnato un’epoca, senza dimenticare il nostro paese che quando deve usare la tecnica della corruzione, si fa trovare sempre pronto e gli argomenti trattati nel romanzo saranno esaustivi da rinfrescarci un po’ la memoria.

Il male che sembra all’inizio avere la meglio sul bene ma alla distanza, quando si scopre e viene finalmente accertata la verità c’è la resa dei conti e forse il trionfo della giustizia, ma di tutti i personaggi in questione  che faranno il bello e il cattivo tempo del romanzo chi sarà la famosa pecora nera ? Toccherà al lettore immergersi in questo testo, foriero di spunti narrativi e scoprirlo, per quanto mi riguarda non mi rimane che mettere in evidenza la prova maiuscola dell’autore che mi aveva già ben impressionato con il noir L‘estate del mirto selvatico (Fratelli Frilli editori), questo romanzo tratta decisamente tutt’altro argomento e alza notevolmente l’asticella con un risultato del tutto ottimale, lo si evince dallo stile e dal linguaggio per il quale si contraddistingue per il suo spessore.

Se siete rimasti colpiti e folgorati dal profumo dell’ultimo tango dove un grande personaggio come Josè Cavalcanti fa il suo esordio, potrete ancor di più assaporare la lettura di questa seconda avvincente e scoppiettante avventura , magari gustandovi un matè argentino o un buon sigaro a voi la comoda scelta !

Non ve ne pentirete !

Dello Stesso Genere...
Noir
etodaro
Il pesatore di anime

La Francia e il noir: un abbinamento che ci ha fatto conoscere autori impareggiabili come Izzo, Manchette, Dominique Manotti, Emmanuel Grand, Leo Malet, Pierre Lemaitre, Hervè Le Corre e

Leggi Tutto »
Noir
lfredella
Brucia l’aria

Anni Novanta. Estate. Un non precisato paese nel triangolo compreso tra la provincia di Bari, Brindisi e Taranto. Una provincia in cui le alternative lavorative

Leggi Tutto »

Lascia un commento