La punizione
Barbara ci ha provato, a ricominciare, a tagliare i ponti con il passato, a fuggire da se stessa. Un nuovo luogo dove vivere, la piccola isola sperduta nel Mediterraneo che la gente del posto chiama “il Faro”. Un nuovo lavoro come maestra elementare. Perfino un nuovo nome, Alice. Ma il destino sembra avere altri piani. Un giorno la direttrice della scuola annuncia che nella sua classe arriverà una nuova alunna, Anna, una bambina complicata, con un serio problema di aggressività e accessi di rabbia. E quando Barbara va al porto ad accogliere lei e i suoi genitori, il passato le si scaraventa addosso e, inesorabile, si fa di nuovo presente, con i debiti da riscuotere e i conti da pagare. Il padre di Anna è Luca, l’amore non corrisposto della sua vita, l’uomo che ha provato in tutti i modi a rimuovere dalla mente e dal cuore. E la mamma è Isabella. La madre del bambino che Barbara ha investito e ucciso, nell’incidente che ha stravolto per sempre la sua vita. Una donna che dovrebbe odiarla, e che però adesso soffre di una grave forma di amnesia. Ma un passato che ritorna è un passato che non è mai realmente andato via. Può essere un caso che Luca e Isabella si siano trasferiti sull’isola? E davvero Isabella non ricorda nulla? Forse le cose non sono come appaiono e Barbara deve fare i conti con la verità spietata che ogni azione ha delle conseguenze e ogni errore esige di essere pagato.
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La punizione è il romanzo più recente di Sara Bilotti pubblicato dalla HarperCollins Italia.

Dal titolo nasce tutta la storia della regina del thriller italiano: il senso di colpa per non aver pagato quanto dovuto per quanto fatto, porta la protagonista in un’isola fittizia (il Faro) dove però il destino la porterà a credere di poter espiare le sue colpe quando vedrà arrivare la madre del bambino che ha ucciso sposata con il suo ex. Con loro anche la sorella della mamma e la loro unica figlia.

Sara Bilotti riesce come pochissimi a trasformare un contesto del tutto italiano in un thriller dal sapore americano, degno dei maestri Joe R. Lansdale o John D. MacDonald, dove tutto è messo in discussione fino all’ultima pagina e il naturale immedesimarsi nella protagonista della vicenda porterà il lettore a rimanere confuso e continuamente sorpreso dalle vicende che si susseguono.

In un romanzo del genere non è possibile raccontare la trama nel dettaglio senza correre il rischio di togliere al lettore il gusto della sorpresa nel voltare ogni pagina, ma Anna, la bambina, e Marilena, la zia, la sorella della madre, saranno fondamentali per l’autrice per segnare i labili confini tra colpa e perdono.

Sara Bilotti gioca sapientemente tra luci e ombre, descrivendo i lati più bui dell’animo umano dettato dalle sue fragilità in un testo che di certo non vuole essere rassicurante (la stessa autrice dice che per lei un libro interessante è un libro che dà uno schiaffo al lettore, costringendolo sempre a voltarsi da un’altra parte) e che per questo ci descrive meglio di tanti altri.

Un romanzo sicuramente al femminile, genere che l’autrice indica come maggiore portatore del senso di colpa, generato prevalentemente da una società che oggi non perdona l’emancipazione femminile, portando le donne sempre sul doppio ruolo, di donna e madre.

Insomma si tratta di un viaggio dalla prima all’ultima pagina attraverso le pieghe che si formano tra le aspettative proprie e degli altri nei nostri confronti, tra le nostre debolezze e le nostre bassezze.

Insomma un romanzo che vi lascerà senza fiato, costruito sapientemente da Sara Bilotti in modo tale da costringere chi legge a non staccare gli occhi dalle pagine.

 

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