Trama : Lavorare in un ospedale psichiatrico è difficile. Ogni giorno la dottoressa Ellen Roth si scontra con un’umanità reietta, con la sofferenza più indicibile, con il buio della mente. Tuttavia, a questo caso non era preparata: la stanza numero 7 è satura di terrore, la paziente rannicchiata ai suoi piedi è stata picchiata, seviziata. È chiusa in se stessa, mugola parole senza senso. Dice che l’Uomo Nero la sta cercando. La sua voce è raccapricciante, è la voce di una bambina in un corpo di donna: le sussurra che adesso prenderà anche lei, Ellen, perché nessuno può sfuggire all’Uomo Nero. E quando il giorno dopo la paziente scompare dall’ospedale senza lasciare traccia, per Ellen incomincia l’incubo. Nessuno l’ha vista uscire, nessuno l’aveva vista entrare. Ellen la vuole rintracciare a tutti i costi ma viene coinvolta in un macabro gioco da cui non sa come uscire. Chi è quella donna? Cosa le è successo? E chi è veramente l’Uomo Nero? Ellen non può far altro che tentare di mettere insieme le tessere di un puzzle diabolico, mentre precipita in un abisso di violenza, paranoia e angoscia. Eppure sa che, alla fine, tutti i nodi verranno al pettine…
Recensione di Elio Freda
Opera prima dell’emergente tedesco Wulf, il thriller ‘la Psichhiatra’ ruota (e non è un mistero) intorno alla protagonista e alla sua professione. Chiunque comincia a leggere un libro di questo genere, parte con un atteggiamento sospettoso, per cercare di capire dove è il confine tra la realtà e l’immaginazione. L’autore decide di creare questa ambiguità di fondo con una prima parte del romanzo che è concreta ed interessante, aprendo molte piste e prospettive ed una seconda parte in cui la componente onirica prende il sopravvento. Nelk far questo, a mio parere, il romanzo perde un po’ le potenzialità e le attese create, lasciando molte strade inesplorate e intentate e chiudendone rapidamente altre senza sfamare l’attesa creata. Buono lo stile di scrittura che rende la lettura scorrevole. Tuttavia il romanzo si mantiene costante per tutto il suo corso e non brilla per colpi di scena particolari. Preferisco di gran lunga come stile e genere il tedesco Fitzek, tuttavia se vi capita a tiro si può fare. Della serie ‘senza infamia e senza lode’.
Recensione a cura di Stefania Ghelfi Tani
Wulf Dorn scrive uno psico-thriller dalla trama complessa ma con una scrittura semplice e scorrevole, un romanzo che si può visualizzare e non solo; tutti i cinque sensi vengono coinvolti tanto che il lettore si immedesima nella psichiatra Ellen, indagando, soffrendo e spaventandosi con lei.
Inevitabile assumere il punto di vista della dottoressa, interpretare le vicende e analizzare gli accadimenti attraverso il suo ragionamento.
La storia cattura e si insinua nei meandri intricati della mente umana dal grande potere distruttivo, ma anche correttivo e curativo. Passato incancellabile, paure profonde da celare al proprio Io, il buio interiore e la volontà di guarigione tirano i fili della vita della protagonista.
Quando un evento estremamente traumatico e destabilizzante ci colpisce si può inconsapevolmente decidere di nasconderlo, di sotterrarlo o di affrontarlo; in entrambi i casi gli effetti collaterali e i risvolti psicologici che ci andranno a colpire potrebbero essere devastanti.
L’autore è abile nel dirigere e spostare l’attenzione del lettore: quando si pensa di aver compreso tutto, un nuovo accadimento ribalterà le dinamiche per porre nuovi interrogativi e dubbi.
Alcune incongruenze e dettagli che non vengono adeguatamente svolti e svelati, perdendosi tra le righe e rimanendo in sospeso, sono il neo di Dorn. Ciò nonostante un intreccio incalzante e lo stile asciutto rendono agile la lettura.
La psiche umana è la vera protagonista che, con il suo pesante fardello e carico di dolore, sorprenderà nell’epilogo.
Se non avete paura de “l’Uomo Nero” ve lo consiglio!
Votazione : 3/5
Dettagli :
- Rilegato: 399 pagine
- Editore: Corbaccio (2 settembre 2010)
- Collana: Narratori Corbaccio
- Lingua: Italiano
- ISBN-10: 8863800758
- ISBN-13: 978-8863800753
Video-Trailer :
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