
Trama
Jai ha nove anni, va pazzo per i dolci, ama i telefilm polizieschi e vive in un basti, lo slum di una megalopoli indiana. Nello stesso quartiere abitano anche i suoi due migliori amici: Pari e Faiz. I tre hanno imparato presto a cavarsela da soli, e quando un ragazzo della loro classe scompare, nel totale disinteresse della polizia, si improvvisano detective. Il basti, intanto, precipita nella paura, e subito riaffiorano le antiche divisioni tra indù e musulmani, con i politici pronti a soffiare sul fuoco. Così, mentre gli adulti si dimostrano, come spesso accade, irresponsabili, a cercare la verità rimangono solo Jai e i suoi compagni, che però dovranno spingersi ben oltre ciò che avevano immaginato.
Recensione a cura di Edoardo Todaro
Non ci può essere noir senza il contesto attorno al quale si sviluppa e dipana il romanzo che ci apprestiamo a leggere, “ La pattuglia dei bambini “ non si discosta per niente da questo. Ci troviamo ad avere a che fare con una città dell’India ma soprattutto con il “ basti “, cioè con la periferia, slum, banliue, township, favelas, bidonvilles ….. e così via parlando “ internazionalmente “ di quelle zone delle città in cui vi abitano le componenti sociali meno abbienti, dove una stanza è di fatto una casa. In questo caso, nel “basti” in India, insediamento illegale sviluppatosi nel tempo con abitazioni improvvisate a rischio demolizione, visto che è potatore solo di problemi; rubare la corrente alla rete pubblica è attività normale e diffusa; giocare per le strade si gioca a cricket; la gente che fa il bucato per la strada; la discarica che sostituisce i gabinetti; i bambini che invece della colla, cosa che accade di frequente in America Latina e non solo, sniffano la candeggina e rovistano tra la spazzatura delle carrozze dei treni. Periferia da tenere lontana dagli sguardi di chi vive la propria quotidianità “ tranquillamente” sommersa dallo smog che ti entra dappertutto, e che, fa sì chiudere le scuole ed usare le mascherine, al di là e ben prima del covid, ma che nonostante un muro di mattoni, la puzza che arriva dai cumuli di spazzatura bruciata non può essere tenuta lontana. Maiali che si rotolano nell’immondizia con i rifiuti che si attaccano, vacche che masticano verdura marcia, cani che razzolano alla ricerca di ossi, bambini che contendono i rifiuti agli animali: ecco a voi il Basti. Ma, altro aspetto comune dall’India alla Francia …, è, non solo la corruzione ed il non indagare, ma soprattutto l’arroganza della polizia che non tiene in considerazione nemmeno il proprio “ motto “ di riferimento “servire e proteggere” ma che contro l’”accattonaggio” mette in atto squadre speciali e che per il proprio atteggiamento produce, inevitabilmente, rivolte e proteste. Ed è proprio il comportamento della polizia, delle forze dell’ordine, che trasforma, all’ennesima scomparsa di un coetaneo, dei piccolissimi adolescenti in investigatori. India, un paese attraversato dal pericolo di attentati, dalle divisioni religiose, dagli atti di bullismo verso portatori di insignificanti difficoltà. India paese nel quale la presenza di più lingue non è sintomo di difficoltà, dal bengalese al punjabi, dal hindi al marathi ….., ma bensì sentimento unificante. Bambini che devono fare i conti con una anormalità: la sparizione. Nascere in India ti pone di fronte a due prospettive: o lo sfruttamento ad uso e consumo del lavoro minorile o/e per rubare; o rapiti ed ammazzati da veri e propri trafficanti di organi o per il circuito economicamente produttivo della pornografia minorile. Dove il miraggio di tutti i giovani indiani delle periferie è alternato tra il desiderio di Mumbai, le serie televisive dei poliziotti investigatori da Watson a Sherlock o la dipendenza dovuta dai “giochi”. Anche in questo caso il cibo è elemento caratteristico del libro scritto da Anappara da quello somministrato in carcere (riso cotto con scarafaggi ed a scelta the con coda di lucertola od acqua sporca con cacca di topo ) al the al cardomomo, noccioline arrostite e patate dolci cotte al vapore a quello del Basti. Descrizione di credenze e realtà rendono attrattiva l’attenzione verso questo libro ma di sicuro il glossario a conclusione del libro svolge un ruolo importante Ma, come detto in precedenza, un aspetto da considerare come importante rispetto al panorama internazionale del noir è che con “ La pattuglia dei bambini “ non ci troviamo di fronte ad indagini portate avanti da rappresentanti delle forze dell’ordine.
Al lettore il possibile finale che il libro non da.
Dettagli
- Copertina flessibile: 382 pagine
- Genere: noir
- Editore: Einaudi stile libero