La ninnananna degli alberi
Dicembre 2018. Isabella non aveva più messo piede in quel luogo, in quel paese immerso nei boschi dell’Appennino tosco-emiliano, nella casa della zia dove andava appena iniziavano le vacanze. Dove andavano, lei e la gemella Valeria. Lì trascorrevano l’estate insieme ai ragazzi del posto facendo bagni nel torrente, chiacchierando in piazza, scambiandosi i primi baci per sentirsi adulti, esplorando una villa diroccata per vincere la noia. E tanto meglio se quella villa faceva paura perché di notte si vedevano delle luci, si sentivano dei rumori strani… Ma una sera di luglio di vent’anni prima Valeria non è tornata a casa della zia, Valeria è scomparsa, svanita nel nulla, lasciando solo domande senza risposta. Da vent’anni Isabella vive dimezzata; col tempo ha cercato di avere un’esistenza normale, ha un ex marito e una figlia, ha costruito dei muri per separarsi dai ricordi e dalle persone di allora e non li ha più oltrepassati. Fino alla morte di zia Adele, che le ha lasciato in eredità la casa e nella casa un indizio. Isabella sa che a questo punto non potrà fare altro che raccoglierlo, per lasciarsi travolgere dal passato e nel passato cercare quella verità che per vent’anni le era sfuggita.
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Ero curioso di leggere questa “versione” del romanzo giallo La ninnananna degli alberi, pubblicata dalla casa editrice Corbaccio. Lo stesso romanzo infatti, di cui è autrice Alice Bassoli, era stato pubblicato, col self publishing di Amazon, qualche anno prima. Ora è stato ripubblicato, rieditato e corretto, dalla Corbaccio. Devo dire che il libro, per come lo ricordavo io, è lo stesso, l’opera di maquillage è stata leggera e per nulla invasiva lasciando inalterata l’impronta stilistica dell’autrice riuscendone anzi a valorizzare alcuni passaggi. Una grandissima soddisfazione per l’autrice che col suo romanzo di punta (con il quale ha ottenuti grandi consensi) è riuscita ad aprirsi le porte di una casa editrice. Il suo impegno e la sua dedizione l’hanno portata a questo grande risultato e penso che a livello personale sia una grande iniezione di autostima. Per chi come lei è partita “dalle serie minori”, per usare dei termini calcistici, arrivare alla “serie A” ti fa pensare di aver fatto le cose per bene. Sinceramente se lo merita, io seguo Alice Bassoli fin dal suo esordio (o quasi, perché il mio primo “contatto” con la sua penna coincide con la pubblicazione del romanzo Elefanti a colazione) e devo dire che di strada e di miglioramenti ne ha fatti tanti. Come è noto io sono sempre molto attento agli autori emergenti, o esordienti che dir si voglia, soprattutto quelli che iniziano dal self. Ho avuto la fortuna di leggerne molti che poi sono riusciti col loro solo talento a farsi notare ed a farsi “scritturare” da una casa editrice. La Bassoli è una di questi. Di libri ne ha scritti diversi ma certamente La ninnananna degli alberi è il suo migliore. La protagonista del romanzo è Isabella costretta suo malgrado a ritornare nel luogo che più detesta al mondo, Cadelbove, dove un tempo trascorreva le vacanze estive. Questo è anche il posto dove è avvenuto un fatto che ha cambiato la sua vita per sempre. Un episodio che l’ha fatta entrare in depressione, diventando una alcolizzata, e che la resa una donna apatica, senza prospettive concrete nella vita. In quel luogo ritrova gli amici con cui ha condiviso i giorni della propria adolescenza e con i quali ha vissuto i fatti drammatici che gli hanno sconvolto l’esistenza. E’ obbligata a tornare lì perche deve prendere possesso della casa lasciatale in eredità dalla zia Adele. Isabella andava dalla zia, in quella casa ed in quel luogo insieme alla sorella gemella Valeria. Nell’estate del 1998 (vent’anni prima di quando si svolgono i fatti) successe un fatto drammatico, inspiegabile. Scompare proprio la sorella. Senza un apparente motivo. Il caso, dopo poco, viene archiviato con un generico: allontanamento volontario, ma le cause reali non vennero mai scoperte. Da allora vive in un limbo, in una realtà alterata dal ricordo, dal rimorso…e dall’alcool. Il racconto della trama termina qua aggiungo solo che in quella casa scoprirà delle cose che la obbligheranno a tornare a quei giorni per capire finalmente cosa sia successo. L’autrice con la sua scrittura ha la capacità di tenere in tensione il lettore che non riesce a staccarsi dalle pagine perché tante di esse contengono sorprese e colpi di scena inaspettati. L’atmosfera che si respira è quella del dubbio e del sospetto. Si prosegue così, fino all’incredibile epilogo finale. Una Bassoli in forma splendida. Un romanzo che merita assolutamente di essere letto. Se non lo avete fatto prima fatelo adesso. E’ un caldo invito.

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