Alcuni libri hanno la capacità di coinvolgere il lettore dalle prime pagine lasciandolo col fiato sospeso, con la voglia di continuare a leggere anche se è arrivato il momento di interromperne la lettura. Queste sono state le sensazioni provate con La morte viene dal passato di Carlo Legaluppi.
Il libro inizia con una situazione drammatica da cui si dipana tutta la storia. Il grande merito dell’autore è stato ideare una trama originale nella quale alle scene di orrore e violenza si alternano momenti ironici e divertenti. Come un ragno tesse la sua tela con precisione così Legaluppi ha costruito un intreccio narrativo con minuzia di particolari, dove alla stessa stregua dei migliori thriller l’apparenza inganna. Si è reso regista e spettatore allo stesso tempo, anticipando forse le reazioni e i pensieri dei lettori tant’è che fino all’ultima pagina resta la suspense. Ho apprezzato molto le citazioni letterarie, musicali e filosofiche all’inizio di ogni capitolo, le riflessioni relative a temi importanti della vita e il viaggio che mi ha permesso di fare in Irlanda coinvolgendo, anche solo con l’immaginazione, i cinque sensi.