Dopo il grande successo ottenuto con La stazione, Jacopo De Michelis torna in libreria con un altro, avvincente romanzo, intitolato La montagna nel lago, pubblicato da Giunti editore. Un libro che abbraccia vari generi: è un romanzo storico, per i contenuti narrati, ed è anche un giallo, per la vicenda narrata.
E’ il 3 settembre del 1992 quando Pietro Rota, sul battello, fa ritorno a casa, solcando le acque torbide del lago d’Iseo. Partito molti anni prima per andare a Milano in cerca di fortuna, cercando di realizzare il suo sogno di sempre, quello di diventare un giornalista di punta. Giornalista lo è, ma di un giornaletto da pochi soldi, è cocainomane, per cercare di tenere sempre desta l’attenzione, vestito male con abiti dozzinali e mal messi. Perché è tornato in quel luogo che aveva giurato di non rivedere mai più?
Perché il padre, Nevio Rota, gli ha chiesto aiuto. E’ fortemente indiziato di essere colpevole di un omicidio che ha destato scalpore in questi luoghi. Infatti è stato ucciso Emilio Ercoli, l’uomo più ricco dell’isola. Perché suo padre lo avrebbe ucciso? Non soltanto, Ercoli ha subito prima di morire torture inenarrabili. Perché suo padre avrebbe dovuto comportarsi così?
Chi era Ercoli? Un arricchito borioso e cattivo, o che altro? Quello che è certo è che è diventato ricco dopo la fine della seconda Guerra mondiale, e pochi lo sopportano a causa non soltanto del suo cattivo carattere, ma anche delle ombre che lo circondano, indefinite e scure:
“Emilio Ercoli aveva il buio dentro. Ma c’era qualcosa di storto in lui, qualcosa di marcio. Infido e meschino, pieno di rancore e invidia, tendeva a pensare male e sparlare di chiunque. Dava l’idea di essere disposto a tutto pur di ottenere ciò che desiderava. Soldi, più di ogni altra cosa.”
Certo è che suo padre è stato l’ultimo a vederlo vivo, ad aver avuto con lui una grande terminata, che era sfociata con un pugno dato all’Ercoli, cui molti avevano assistito.
Così Pietro decide di mettere da parte il suo orgoglio ferito, e anni e anni di mal comprensione, per cercare di aiutare suo padre. Ci riuscirà?
Intanto è opportuno cambiare stile di vita, iniziando a comportarsi come un vero cronista di cronaca nera, cercando di indagare tra i tanti scheletri nell’armadio di un personaggio discutibile, e poi chissà mai che il suo vero ed unico sogno non vada ad avverarsi?
Una lettura intrigante, che cattura immediatamente l’attenzione del lettore. Un romanzo corposo che rimanda alla guerra e alla resistenza sul lago di Iseo, descritta minuziosamente e con grande precisione di particolari:
“i torbidi anni della Repubblica di Salò, durante i quali Julio Valerio Borghese, il “principe nero” al comando della famigerata Decima Flottiglia Mas, aveva fatto di Montisola una sorta di feudo personale.”
Non mancano dettagli incisivi sulle leggende che riguardano il Lago d’Iseo stesso:
“Non ti ricordi? Il mostro del lago. Era una delle storie che gli raccontava sua nonna. Non proprio una leggenda, più una diceria che si era diffusa sull’isola nel periodo della guerra.”
Una trama ben caratterizzata e personaggi descritti minuziosamente completano una lettura di genere, particolarmente avvincente per un lettore amante. Una indagine tra presente e passato condotta con cura e meticolosità per un autore capace di costruire un romanzo che contiene in sé un narrato profondo e ben compatto che il lettore, incuriosito dalla vicenda e dal clima di omertà che lo caratterizza, non può che apprezzare nella sua interezza.
Buona lettura!