La fanciulla degli ori
Caterina Ferrari, giovane archeologa neo assunta come ricercatrice nel nuovo Museo delle Scienze Antropologiche di Milano, nipote di Alina Ferrari, ex colonnello dei Carabinieri, si trasferisce temporaneamente ad Altamura per la vendita di una casa di famiglia nel centro storico. Nella cittadina famosa per il pane, Caterina si trova suo malgrado a fare una sensazionale scoperta archeologica, ma anche a dovere «indagare» su due omicidi legati in qualche modo proprio al museo e all’antica maledizione seguita alla scoperta della Fanciulla degli ori. Un romanzo che non è solo un viaggio nel passato, ma anche un’esplorazione dell’animo umano e delle sue ombre più oscure.
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Dopo l’esordio con il romanzo Maremoto a Varigotti torna la scrittrice e giornalista Laura Marinaro con il nuovo giallo La fanciulla degli ori uscito per Mursia editore, nella collana Giungla Gialla curata da Fabrizio Carcano.

Ambientato tra Milano e Altamura, la storia vede protagonista la giovane Caterina Ferrari, un’archeologa   neoassunta come ricercatrice nel nuovo Museo delle Scienze Antropologiche di Milano.

La ragazza si porta dietro il pesante fardello di avere in famiglia, due persone autrici di efferati omicidi di giovani donne: sua nonna e la zia Alina, ex colonnello dei carabinieri. Caterina vorrebbe tanto credere all’innocenza di sua zia Alina e cerca di avere con lei un animo piuttosto conciliante andando a trovarla in carcere.

La protagonista si recherà per volere di sua madre solo in via temporanea ad Altamura, (cittadina della provincia barese nota per il suo pane) per vendere una casa di famiglia nel centro storico.

Caterina troverà l’ospitalità e il calore della gente, al tempo stesso nella piccola cittadina è avvenuto un delitto inquietante che ha portato alla morte Marta Lombardo, una giovane archeologa.

Un’antica maledizione incombe su una scoperta archeologica che porta Caterina a trovare qualcosa di prezioso che porterà alla sospensione dei lavori di un cantiere.

La scoperta è relativa alla Tomba della Fanciulla degli ori nel Museo Archeologico di Altamura e diventerà il filo conduttore per lo sviluppo di una trama gialla che con lo scorrere delle pagine troverà un ritmo serrato; ne gioverà una lettura fluida e scorrevole con una storia che appassionerà gli amanti del genere.

Laura Marinaro dà sempre il solito taglio di giornalista crime per ricostruire in modo certosino gli eventi frutto di una realtà che supera la fantasia, con un cenno a fatti di cronaca nera accaduti e che ancora oggi determinano uno stato di allarme nel nostro paese.

Il femminicidio diventa un fenomeno ricorrente, gesti estremi che comportano delle dinamiche che sfociano nell’oppressione e nella prevaricazione del soggetto sotto forma di violenza che genera il più delle volte dei delitti a volte per mano del partner o degli stessi famigliari.

In questo giallo non c’è solo la parte legata al crimine e al mistero, c’è una regione come la Puglia che si contraddistingue per le sue tradizioni e per i sapori della buona cucina.

A volte i piccoli paesi si portano via quei silenzi, segreti di quel male rancoroso che sfocia nella sua banalità, un romanzo di fantasia può farci inquadrare meglio delle tematiche che nonostante riempiano la nostra quotidianità al tempo stesso ci sfuggono e non sappiamo coglierne la loro pericolosità e sottovalutiamo l’impatto che può avere nelle nostre vite.

Dalla penna della Marinaro andremo alla scoperta di un nuovo personaggio, Caterina è una ragazza fragile che deve gestire con grande difficoltà i suoi affetti, ma eredita dalla zia Alina lo stesso spirito investigativo che la porterà a scoprire qualcosa di spiazzante.

Ma lo sappiamo i gialli sono così, hanno sempre quell’effetto sorpresa che deve leggermente destabilizzare e coinvolgere il lettore.

Signori, il delitto è servito!

 

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