Il teatro dei delitti – Un’indagine di Vitali Federici (un giallo irrisolvibile)
Firenze, Carnevale 1794. Nel Teatro della Pergola è in corso il primo atto del dramma in musica “Le feste d’Iside” quando uno strepito riecheggia tra i palchetti degli spettatori. A urlare è stata la contessina Ludovica di Corvino, persuasa di aver visto una donna che veniva decapitata sotto un’arcata del fondale scenico. Il precettore Vitale Federici e il suo giovane discepolo Bernardo della Vipera, intenti a seguire lo spettacolo dalla balconata del granduca di Toscana, saranno chiamati a indagare sul caso. Ma all’interno di un teatro, realtà e finzione sono destinate a intrecciarsi in un gioco di specchi, dando all’acuto Federici l’impressione di essere entrato lui stesso a far parte di un’enigmatica messa in scena.
Vitale rammentò a sè stesso di essere una formica dinanzi a uno degli uomini più potenti del mondo. Il semplice trovarsi al suo cospetto (…..) un enorme privilegio. (….)eccetto lui, uso a venerare sopra ogni cosa il raro dono dell’intelligenza.

Marcello Simoni è nato a Comacchio nel 1975, ex archeologo e bibliotecario, laureato in Lettere, ha pubblicato diversi saggi storici. Autore prolifico, ha scritto La saga del mercante di libri composta da cinque volumi, La Codice Millenarius Saga composta da tre volumi, Le indagini di Vitale Federici composta attualmente da tre volumi (La cattedrale dei morti, La taverna degli assassini e Il Teatro dei delitti), senza dimenticare altri romanzi e raccolte di racconti.

Per Marcello Simoni la protagonista assoluta è la Storia, non può esserci un romanzo senza di Lei. Simoni si professa difensore di quel periodo storico chiamato Medioevo, in cui ha ambientato le sue opere più riuscite e acclamate dal pubblico.

Per Vitale Federici invece, lo scrittore ci porta in un altro secolo, il XVIII, dove l’Illuminismo con le sue scoperte innovative si scontra con la suddivisione della società in classi sociali, ancora rigide, che porta a una serie di diseguaglianze e privilegi dati dalla nascita.

La trama si svolge tutta nel Regio Teatro della Pergola a Firenze durante la rappresentazione de Le Feste di Iside nel Carnevale del 1794 che vede la presenza del Granduca di Toscana, Ferdinando III. Vitale Federici, insieme al suo devoto discepolo Bernardo della Vipera, stanno assistendo all’opera teatrale nel palco d’onore di Ferdinando III. Udendo delle urla femminili, non possono che iniziare una ricerca che si trasformerà ben presto in una vera e propria indagine.

Vitale è un segugio, attraverso i passaggi segreti del teatro e grazie all’aiuto del suo discepolo riuscirà a ricostruire tutti i vari momenti della storia fatta di prodigi meccanici, pannelli dipinti prospettici e naturalmente cadaveri.

La prosa è ricca nel linguaggio, i dialoghi sono assolutamente credibili, mentre poco spazio è dedicato alle descrizioni. Il romanzo si legge bene, velocemente, i personaggi di contorno sono  delineati marginalmente. Ho apprezzato moltissimo i disegni che impreziosiscono il libro, frutto dell’autore, e la documentazione storica in appendice, riguardante l’opera Le feste di Iside, dramma in musica esistito realmente e mandato in scena per la prima volta proprio alla Pergola il 10 febbraio 1794, in occasione del Carnevale.

“Mi auguro che l’indagine in cui siamo stati coinvolti vi abbia fatto riflettere su quanto asserisce Rousseau sulla differenza fra illusione teatrale e verità”.

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