Recensione a cura di Dario Brunetti
Ritorna il padre del commissario Cataldo, l’autore modenese Luigi Guicciardi esce per la Damster edizioni con un nuovo romanzo, dal titolo Il ritorno del mostro di Modena.
Si tratta di un nuovo personaggio, il commissario Giovanni Torrisi in servizio alla Questura di Modena ed è molto più giovane del siciliano Cataldo. Si è appena ripreso da una lunga convalescenza post Covid, deve affrontare e al tempo stesso maturare l’abbandono di Debora, la sua compagna di vita che ha deciso di intraprendere la carriera di biologa negli Stati Uniti.
Cosa potrà risollevare o quanto meno distrarre l’animo sconfitto di un giovane Torrisi? Certamente il suo lavoro, soprattutto quando deve indagare su un pericoloso serial killer che insanguina le strade di Modena. Siamo per caso in un film dell’orrore, è incredibilmente ritornato quel mostro che tra il 1983 e il 1995 avrebbe ucciso ben dieci donne, o siamo di fronte a qualcuno che vuole emulare le sue gesta?
Con questo romanzo tra fantasia e realtà, Guicciardi ha voluto ripercorrere quei delitti ai danni di prostitute che hanno riempito le pagine della cronaca nera, infatti il mostro ha lo stesso modus operandi del killer di quel periodo, ma quando muore Claudia, una donna ricca e in carriera, vecchia conoscenza di Torrisi, l’indagine sembra spostarsi su un altro versante.
Il commissario Torrisi e l’ispettore Leonardi dovranno verificare se questo efferato delitto porta la firma del mostro, ma quando pian piano si verranno a scoprire tanti segreti che sembrano coinvolgere proprio la vittima, l’obiettivo si sposterà sulle sue conoscenze e sugli amori nascosti.
Guicciardi caratterizza alla perfezione questo personaggio che riesce a catalizzare l’attenzione su tutti gli altri protagonisti che ruotano intorno alla storia, Giovanni Torrisi, che ha in comune solo il nome proprio con quel Cataldo, al quale i lettori si sono affezionati nel corso del tempo.
Questo nuovo personaggio esordisce con la stessa nostalgia del Giovanni siciliano, ma è un ragazzo dinamico ed è pronto a mettersi in gioco, trovando sulla sua strada, nemmeno a farlo apposta, un medico legale che si fa chiamare Turi, stesso nome del medico legale dei romanzi del commissario Cataldo.
Giovanni Torrisi lo scopriremo nel corso delle prossime storie che l’ottimo Guicciardi ci offrirà prossimamente, penso che al momento sia riuscito a servirci un delizioso antipasto all’altezza delle sue abili capacità di narratore.
Intanto il prolifico autore modenese è al ventitreesimo romanzo ambientato nella sua Modena, questa volta leggermente diversa da quella già vista in altre storie, perché i luoghi indicati interessano più la zona della periferia che erano le mete scelte dal serial killer per abbandonare le sue vittime.
Una vicenda che si ispira a dei fatti realmente accaduti, fa da volano ad un’altra che sembra prendere consistenza, una scelta attenta e oculata per dar vita allo sviluppo di una trama tecnicamente ben congegnata che si avvale di un’indagine poliziesca con delle evidenti sfumature del thriller, e con un personaggio che con il passare del tempo non farà rimpiangere Cataldo.
Sono sicuro che tornerà molto presto per non tradire i suoi più fedeli estimatori che non possono fare a meno del buon vecchio commissario.
Ma Guicciardi si è ritagliato uno spazio importante nella letteratura di genere giallo-noir, rivelandosi una penna alquanto pregevole e ha voluto dare vita a dei nuovi personaggi che sapranno ritagliarsi il loro spazio.
A questo punto non ci resta che dare il benvenuto al promettente commissario Giovanni Torrisi!