Il macellaio
Otto, il protagonista di questo racconto che segnò l’esordio letterario di Márai, è un formidabile, agghiacciante esempio di abiezione spontanea, naturale e ragionevole: uccidere animali in un mattatoio o soldati nemici in guerra non fa una grande differenza per lui, anzi corrisponde a una sorta di vocazione. Che si manifesterà in seguito in una forma brutale. Anticipando la Figura di Moosbrugger, il memorabile criminale dell'”Uomo senza qualità” di Musil, Márai ha saputo concentrare in un personaggio l’incontenibile sommovimento psichico che condusse alla prima guerra mondiale e devastò gli anni successivi. Ma racconta tutto questo con la pacatezza, lo scrupolo e la concisione di un cronista – come qualcosa che appartiene a una nuova, terrificante normalità.
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Il macellaio fu il romanzo che decretò l’esordio di uno dei più importanti scrittori del Novecento, il giornalista ungherese, naturalizzato statunitense, Sàndor Marài.

Un romanzo breve che narra con precisione chirurgica l’aberrante vita di un uomo senza scrupoli, una mente perversa.

Otto Schwarz proviene da una famiglia protestante,il padre Johannes faceva il sellaio in un paesino nelle vicinanze di Berlino, un’infanzia ai limiti della normalità, non gli piaceva studiare e si ritirò dalla scuola e il padre lo prese con se come garzone della sua bottega.

Una sera Otto aveva ancora nove anni quando assistette ad una scena sconvolgente, vide degli uomini uccidere una mucca malandata,quei colpi inferti con la scure rimasero così impressi che il piccolo Otto rimase completamente folgorato, per non dire affascinato da quella inaudita violenza e tutto quel sangue che per lui in età adulta diventeranno il suo marchio di fabbrica da diventare il macellaio a tutti gli effetti, in primis trovando piacere uccidendo animali in un mattatoio e in secondo luogo, quando diventerà soldato nel colpire i suoi nemici a colpi di baionetta.

Il racconto e la storia di questo losco individuo sembra essere un fatto di cronaca che si svolge nella Berlino degli anni 70, Marài descrive in maniera puntigliosa le vicende di Otto Schwarz destinato a diventare un criminale, vi è in lui il trionfo del male abbinato alla sua vergognosa estasi e piacere della condanna a morte.

I comportamenti di Otto sono completamente privi di ogni logica umana, atteggiamenti dove non vi è assoluta consapevolezza tutto questo in una spirale di indifferenza e disprezzo sia della vita ma anche della morte.

Cosa può comportare nella mente di un bambino l’assistere a uno spettacolo circense dove gli animali sono soltanto delle cavie e dove gli spettatori guardano e si divertono quasi in trance agonistica ma in maniera completamente inebetita?

Davvero tanto, qualcosa di particolarmente incisivo e allo stesso tempo decisivo ,per un bambino che un giorno diventerà adulto senza capire assolutamente nulla della vita, dove non si proverà nemmeno a fermarsi a riflettere e cercare di capirne i valori e il senso.

Il ritorno dalla guerra per Otto lascerà un vuoto incolmabile e lui stesso sarà preda del suo stesso destino.

Esordio convincente che decreterà una lunga carriera di grandissimo e stimato scrittore.

L’adelphi, con questa pubblicazione del 2019 ha ancora voluto rendere il giusto e dovuto omaggio a Sàndor Màrai, ne gioverà sicuramente il mondo della letteratura.

  • Collana:Piccola biblioteca Adelphi
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