Seguo da sempre la storia di Emanuela.
Ho memoria ancora di quel lontano 1983, ero bambina, ma quel fatto mi esplose dentro e da allora non ho perso occasione per leggere, documentarmi, capire.
Le rivelazioni di MFA, il ritrovamento del flauto, la sua ricerca di sensazionalismo mi hanno lasciato sentimenti e sensazioni difficili da spiegare.
“Il ganglio” è stata una scoperta, sia dal punto di vista letterario (eccellente libro, in tutti i sensi), sia dal punto di vista della ricostruzione storica.
Ho fatto fatica a volte ad “accettare” riga dopo riga, spesso rileggendole, i fatti che vi sono riportati.
Racconta una verità (lo è davvero?) quasi inaccettabile, direi assurda, crudele, che stento ad associare a chi, per definizione, dovrebbe purificare le nostre coscienze e non intorbidirle.