Scrivere in riferimento ai noir di Puilxi, non è esercizio facile per niente. Mi sono avvicinato a quanto ci descrive grazie a: “ L’ APPUNTAMENTO”, un libro che per me rimane fondamentale nelle mie letture, e nei consigli da dare ecc… Ma volendo entrare nello specifico di quanto ci viene descritto, senza nulla togliere ai cosiddetti protagonisti, a partire, ovviamente, da Vito Strega,un pragmatico che analizza tutto con spiritico critico. Ritengo riferimento centrale il quartiere di Sant’Elia, un purgatorio di cemento affacciato sul mare, un quartiere abbandonato a sé stesso dove spaccio, risse e degrado sono i riferimenti .un quartiere popolare e duro, un sobborgo difficile, per certi versi pericoloso, con le sue regole ferree: mai piangere davanti ad uno sbirro. Sant’Elia :una comunità solidale contro i pregiudizi, con i palazzoni fatiscenti che sono solo parallepipedi di cemento, alveari di calcestruzzo e poi vogliamo dirla tutta: appartamenti scalcinati con infiltrazioni idriche e con assistenti sociali che sono più odiati dei tutori dell’ordine, l’odore di piscio, gli ascensori fuori uso ed i rifiuti ammassati; il borgo vecchio e centinaia di appartamenti uno uguale all’altro, con i ballatoi scalcinati, un quartiere che se prima era ribelle oggi è annichilito dai social, e che continua a rifiutare chi usa violenza sessuale verso le proprie figlie, che li espelle come un corpo estraneo; chi con la considerazione negativa verso le forze dell’ordine, sia polizia che carabinieri, perché se ogni città ha un quartiere del genere, Sant’Elia è il risultato dell’isolamento ricevuto, una banlieu mediterranea affacciata sul mare con il centro culturale che da vecchio lebbrosario si propone per la rinascita del quartiere e la considerazione che viene vissuta rispetto ai cosiddetti “ giustini “ ( coloro che sono al servizio della giustizia, e della Sezione Investigativa per la Risoluzione dei Crimini Violenti ), e chi diviene boss per un gioco più grande di lui e che entra in collisione con interessi che vanno al di là del proprio essere
Ma se prendiamo in considerazione Vito Strega, un criminologo non in forma visto che deve rapportarsi con i propri traumi, con le sue difficoltà nel riprendersi dalle avversità della vita, con la sua passione per i vinili di Janis Joplin, e che come medicina non può non usare le indagini viste le” voci “ che gli disturbano la quotidianità. Non possiamo esimerci dal fare altrettanto con la cosiddetta squadra, tutta al femminile, sotto il riferimento di Strega., che stenta a riprendersi e deve ricorrere alla psichiatria, allo strizzacervelli, per riuscire a nascondere le turbe mentali che lo assillano e che, con riferimento ad Eschilo, soffrire per comprendere,, usa il dolore come fonte di conoscenza . Non poteva mancare il ruolo della Chiesa, in quanto istituzione, divisa da una partecon il prete di strada e dall’altra con chi si approfitta della credulità diffusa.
Noir, certo sì, ma siamo in qualcosa oltre, grazie a Pulixi.