Il delitto di via Filodrammatici: La nuova indagine di Giorgia del Rio e Doriana Messina
La Milano del dopo Expo, dei grattacieli e del nuovo skyline, la Milano dal ritmo continuamente “in crescendo” sembra fermarsi in riverente pausa davanti alla sacralità del tempio mondiale della Lirica, il Teatro alla Scala, e alla quiete della casa di riposo Giuseppe Verdi, dove anziani musicisti vivono di musica e di ricordi. Ma quel mondo apparentemente rarefatto nasconde storie di invidie, sesso, denaro, potere e tradimenti: l’assassinio “quasi perfetto” del potente sovrintendente è come un terremoto che sconquassa la superficie patinata e porta alla luce quel sommerso di odio e intrighi. Il sovrintendente viene trovato di prima mattina dal suo segretario particolare nel suo studio, riverso sulla scrivania, privo di vita, senza una goccia di sangue. Ma i primi rilievi tolgono subito ogni dubbio: non si tratta di morte accidentale. La scottante indagine viene affidata alla giovane e determinata capitana dei carabinieri Doriana Messina. Single per sofferta scelta in nome dell’Arma, la capitana è amata e stimata dai suoi stretti collaboratori, ma deve invece destreggiarsi tra le invidie di colleghi che la vedono come ostacolo alla loro carriera, e le avance più o meno esplicite di uomini che non vogliono perdersi l’esperienza della donna in divisa, magari con il valore aggiunto di manette e pistola. A Doriana si affianca come consulente del PM la psicologa e amica Giorgia del Rio con cui ha collaborato nel corso di una precedente indagine. Grazie a lei e ai racconti della sua anziana amica musicista che vive a Casa Verdi, si scopre che in quei giorni è avvenuto un ritrovamento di enorme valore per il mondo della musica verdiana…
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Interessante approdo in casa Frilli di Emiliano Bezzon, un autore dalle consolidate conoscenze tecnico investigative da comandante di polizia, prima a Milano (nativo di Gallarate) e poi a Torino, tutte riscontrabili nel suo nuovo romanzo Il delitto di via Filodrammatici.

Un giallo di stampo classico della migliore tradizione, ambientato in una Milano post expo che vede in prima linea due donne, che si fanno apprezzare per il loro disarmante fascino e per una spiccata e professionale propensione alle indagini. Sono la capitana dei carabinieri Doriana Messina, che deve sottrarsi alla gelosia dei colleghi – tutta colpa (nel senso buono del termine) di una carriera che sembra spiccare il volo e che valorizza al meglio una ragazza che gode della stima e dell’affetto dei suoi più stretti collaboratori- e la sua più cara e fidata amica, la psicologa Giorgia Del Rio che ha già coadiuvato Doriana, con risultati eccellenti, in un’altra situazione.

Una coppia affiatata e ben collaudata che questa volta è proiettata nel mondo della musica lirica. Il tempio per eccellenza, il Teatro alla Scala, viene sconvolto dall’omicidio del suo sovrintendente e anche nella casa di riposo Giuseppe Verdi non vi sarà più quiete. Luogo in cui regnano anziani musicisti la cui tramontata carriera è ormai giunta al canto del cigno.

L’autore ci confeziona un romanzo giallo perfetto e ben organizzato, dialoghi calibrati con cura, specialmente fra le due protagoniste, dai quali spiccano la grinta e la determinazione di Doriana, unitamente all’acume investigativo e alla grande capacità di osservazione e analisi di Giorgia. Poi ci sono altri personaggi interessanti , sotto molteplici punti di vista.

A dare man forte alle due brillanti ragazze, troviamo il dottor Basolino e l’anatomopatologa Cristina Cattagni, professionisti determinanti per la risoluzione del caso. Dall’altra parte della barricata compariranno coloro che nascondono più di un segreto .

Un romanzo che non tradisce le attese, un eccellente autore da scoprire, una lettura per gli amanti del giallo di stampo classico che rimarranno del tutto affascinati, due donne che sono riuscite a ritagliarsi uno spazio davvero importante.

Ho apprezzato la scelta che un comandante di polizia ha effettuato, riconoscendo finalmente le giuste qualità a protagoniste come Doriana, e soprattutto evidenziandone le potenzialità nell’ambito delle forze armate. Aggiungerei che questa riconoscenza dovrebbe esserci in tutti i settori, Bezzon ci ha dato una lezione di vita e di stile, prendiamone tutti esempio!

Buona lettura!

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