Caffè al pepe, per una sferzata di energia, è la bevanda preferita di Annabella Abbondante, giudice civile al tribunale di Pianveggio, al limite della dipendenza, come dice “Dolly”, il cancelliere preferito di Annabella e suo complice nelle indagini. Già, perché Annabella Abbondante ha una passione per i gialli e non riesce a stare lontana dalle indagini. Scritto in modo fluido, con una vena ironica molto marcata questo primo libro di Barbara Perna, invoglia alla lettura e pur trattandosi di un giallo, anzi per volerlo inquadrare meglio è un legal thriller, in alcuni momenti fa ridere di gusto e rilassa enormemente. È il racconto di un crimine, che fa da contorno alla vita della giudice, e dei vari personaggi che la circondano, toccando temi molto seri. Annabella è una giudice che cerca di capire, che prende il suo lavoro molto sul serio ma non resiste a indagare anche quando non sarebbe di sua competenza. Ha un gruppetto di amici fidati che sono piacevolmente fuori dal comune, ma sempre presenti. Una famiglia di origine abbastanza ingombrante, una sorella che vuole a tutti costi sistemarla alla quale fatica a dire di no. Perennemente a dieta, con scarsi risultati, perché troppo spesso si lascia consolare da cassate, cannoli e bontà varie. I temi che vengono trattati nel libro sono di stretta attualità e riguardano molti aspetti della nostra vita, inducono alla riflessione ma sempre con ironia e garbo. Il giallo in sé si arricchisce di colpi di scena durante la lettura e consente di indagare assieme alla protagonista.
Consigliato a chi ama l’ironia, le donna investigatrici e l’ambientazione locale.